Trovatelo, un settore che fattura 38 miliardi di euro e copre il 20% del saldo attivo commerciale del Bel Paese. è un colosso, il comparto italiano del legno e dell�arredamento, famoso in tutto il mondo per il design e la qualità del prodotto. Eppure, nonostante le dimensioni, il mobile italiano (19 miliardi di ricavi escludendo il legno, l�illuminazione e i complementi d�arredo) da settembre segna il passo sul mercato nazionale.
In realtà, come sottolinea Paolo Boffi, presidente di Assarredo, l�associazione imprenditoriale di settore che aderisce a Federlegno, «l�Italia è un caso unico al mondo: nessun altro paese può vantare livelli di eccellenza così alti nel campo della produzione di arredamento e un�immagine prestigiosa come la nostra. Eppure non siamo capaci di vendere bene».
Insomma, la capacità di controllare una rete commerciale di proprietà oppure in franchising non appartiene alla tradizionale cultura del mobiliere italiano. Ecco perché la recente acquisizione di Cuisines References, da parte del gruppo Snaidero di Majano appare in controtendenza. Intanto perché si tratta di 90 punti vendita per un fatturato controllato dell�ordine di 35 milioni di euro.
L�acquisizione della catena francese assicura al gruppo guidato dal presidente Edi Snaidero (nella foto) la leadership europea nella distribuzione specializzata di cucine in franchising. Assieme alle altre due catene già possedute e cioè la belga Ixina e la francese Cuisine Plus il polo franchising del gruppo friulano è presente in sei paesi fra cui Francia, Belgio e Spagna e conta 260 negozi. Quanto al fatturato complessivo supera i 350 milioni di euro.
Il franchising tradizionale, dunque, con i brand Ixina, Cusine Plus e, da pochi giorni, Cuisine References. Ma non basta. Perché in realtà la sfida di Snaidero non si limita a giocare la carta di una sola formula commerciale. Bensì vuole sperimentare sul campo, mercato per mercato, quali possono essere le ricette migliori per vendere cucine di fascia alta nei principali paesi di tutto il mondo.
Oggi, come spiega Edi Snaidero ,il gruppo si presenta come «una federazione internazionale di aziende». Ed anche come una realtà industriale con un fatturato consolidato di 270 milioni di euro, 8 marchi in portafoglio, 6 stabilimenti produttivi dislocati in Italia, Francia, Germania e Croazia e 2000 punti vendita in tutto il mondo. Ma non è tutto. Perché il gruppo sta crescendo su tre linee di business ben distinte: Il commercio tradizionale con i brand Snaidero, Arthur Bonnet, Comera, Rational e Regina; le catene in franchisinge il contract per servire alberghi, promotori immobiliari, villaggi vacanze, grandi navi.
Oggi il gruppo di Majano è la quinta realtà europea del settore alle spalle dei colossi tedeschi. Tuttavia Edi Snaidero lascia capire chiaramente che l�espansione non è finita. A questo proposito appare emblematica l�apertura di una serie di negozi in franchising sia in Marocco sia in Tunisia. Contemporaneamente si sta profilando lo sbarco nell�immenso mercato cinese. Lo scopo: servire la ricca borghesia innamorata del design italiano. Ecco perché la catena Ixina dopo aver aperto a Shangai e a Guangzhou si appresta ad inaugurare il secondo punto vendita a Pechino.
Estratto da Affari&Finanza del 26/11/07 a cura di Pambianconews