Un made in Italy reinterpretato e qualificato, che punti di più sull'innovazione dei prodotti, che non sui valori tradizionali dello stile di vita. è made in Italy l'abbigliamento, l'alimentare, ma anche la meccanica, dove le aziende italiane hanno tecnologie molto spesso leader del mondo, un valore che deve essere percepito a livello internazionale e che fino ad oggi non lo è stato abbastanza.
Serve comunque un sistema Paese a sostegno delle imprese, che devono fare la propria parte radicandosi sui nuovi mercati e non limitandosi all'esportazione. «C'è bisogno di una cabina di regia sotto la responsabilità del Governo che punti su Paesi che stanno diventando la locomotiva del mondo dall'India al Sud Est asiatico», ha detto Matteo Colaninno, presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria.
E' stato il Tavolo dei Giovani imprenditori, e cioè Confindustria, Confartigianato, Confapi, Cna, Confcommercio, a voler affrontare l'argomento del made in Italy, con due ricerche presentate ieri, una della Bocconi che ha analizzato la crescita delle aziende piccole e medie dei settori tipici del made in Italy, l'altra dell'Istituto Piepoli su come vengono percepiti i nostri prodotti e sui loro punti di forza e di debolezza.
Qualità, stile, design sono gli aspetti che ci fanno vincere sui mercati e che hanno fatto migliorare l'immagine dei nostri prodotti all'estero. Il prezzo alto è visto come elemento negativo, ma non solo, visto che il nostro export è aumentato in valore negli ultimi anni. Su questo aspetto ha insistito il ministro del Commercio internazionale, Emma Bonino: lo squilibrio della bilancia dei pagamento italiana si è ridotto a 6 miliardi di euro, compresa la bolletta energetica, altrimenti saremmo in attivo. La Bonino, rispondendo alle esigenze degli imprenditori, ha annunciato che entro fine anno presenterà il programma promozionale 2008 che darà le direttrici per tutto il sistema Italia, coordinando l'azione dei vari soggetti.
Quanto al “made in” per i prodotti che arrivano nel nostro Paese, la questione è ancora aperta, con grandi resistenze, ha detto la Bonino, specie degli imprenditori tedeschi. Anche con il super euro, comunque, come ha sottolineato il presidente dei giovani di Confertigfianato, Maurizio Del Tenno, le imprese italiane hanno tenuto, anche se i costi continuano a restare un problema.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 16/11/07 a cura di Pambianconews