Il coraggio di cantare fuori dal coro, un buon prodotto come mattone, un orizzonte, un ostinato lavoro sodo. La ricetta per un marchio vincente del made in Italy è un faticoso mix, attestano unanimi tre giovani esponenti di famiglie imprenditoriali impegnate da anni a tener alto l'onore aziendale sui mercati del mondo, nei rispettivi settori e che figurano ai primi posti della classifica sull'importanza dei marchi.
«Toglietemi tutto ma non il mio Breil!»: c'è una felice pubblicità sulla strada del successo di uno dei più grandi gruppi nazionali di orologi, Binda, che, interprete dello stile e design italiani nel mondo, fatturerà nel 2007 circa 280 milioni. L'azienda è guidata da Marcello e Simone Binda (nella foto), 47 e 42 anni, nipoti del fondatore Innocente e figli di Mario, presidente. Un gruppo che ha ora debuttato nei gioielli e profumi.
Sull'identità del marchio è stata costruita anche l'ascesa di Braccialini, azienda fiorentina del firmamento internazionale della pelletteria, oggi parte del polo del lusso firmato Mariella Burani, quotato in Borsa. Creata nel '54 da Carla Lecconi Braccialini, la società (52 milioni di fatturato) è ora in mano ai figli. «Da 50 anni», spiega Riccardo, il presidente, «inventiamo cose, troppo astruse agli inizi, difficilissimi. Ma abbiamo insistito dando spazio alla creatività. In pelletteria abbiamo osato innovazione in un momento, gli anni 60, in cui le borse erano chiare d'estate, scure d'inverno. Facciamo anche borse discutibili, ma bucano lo schermo con stile inconfondibile».
Fra i neo paladini della moda Made in Italy c'è Gianguido Tarabini, 38 anni, alla guida di Blufin, società creata dai suoi genitori, la stilista Anna Molinari e Gianpaolo Tarabini, scomparso l'anno scorso in un safari. Il principale marchio, Blumarine, nato nel '77, è commercializzato da mille punti vendita nel mondo (67 di proprietà). Il gruppo, che nel 2006 ha superato i suoi primi cento milioni di fatturato, prosegue nel risiko dell'internazionalizzazione, con aperture in Russia e nei Paesi arabi.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 13/11/07 a cura di Pambianconews