Anche il recente Salone nautico di Genova ha ribadito lo stato di salute del made in Italy nel settore dei megayacht. Rispetto all'anno scorso gli ordini sono in crescita. La nostra produzione di superyacht, dove siamo primi al mondo con i1 45% del portafogli, è passata da 140 unità del 2000 a 260 del 2006.
Gli ordini a livello mondiale dal 2006 al 2007 sono passati dai 688 ai 777. In una classifica stilata per i grandi costruttori di superyacht, l'Italia vede cinque cantieri nelle prime dieci posizioni. Il consuntivo del 2006 vede l'Italia al primo posto nel numero di progetti in costruzione con 347 imbarcazioni tra le quali una buona fetta è compresa tra i 27 e i 36 metri.
Fincantieri, con 2,7 miliardi di euro di nuovi ordini nel primo semestre 2007 (+34% sul 2006) e un portafoglio di 10,6 miliardi di euro e saturazione produttiva per almeno tre anni, è leader mondiale nella produzione di navi da crociera, navi oceanografiche, piattaforme off-shore, navi da trasporto e traghetti veloci. Recente l'accordo da 500 milioni di euro con Cunard line per la costruzione della nave da crociera extra-lusso «Queen Elizabeth»,con il favore di Sua maestà britannica.
Intanto, si stanno mettendo le basi per l'espansione del futuro. E uno dei business più promettenti è la produzione di megayacht sopra i 70 metri. Creata una partnership con il gruppo Azimut/Benetti, Fincantieri ha presentato quattro ambiziosi concept studiati da alcuni tra i più famosi progettisti del settore: « Prospect» da 70 metri, «Marco Polo» da 102, «Morpheus» da 115 e « Wave» da 85 metri.
«Pur essendo leader mondiale nella costruzione di yacht, fino a tre anni fa l'Italia non era presente nel segmento di quelli di dimensione superiore a 70-80 metri, un comparto che negli ultimi 3-4 anni sta registrando tassi di crescita che si avvicinano al 100% annuo spiega Giovanni Romano, direttore Fincantieri Yachts -. Per coprire questo gap è nata Fincantieri Yachts, una divisione dedicata che si avvale della forza finanziaria del gruppo e della sua esperienza secolare nelle costruzioni navali.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 13/11/07 a cura di Pambianconews