La staffetta è una delle discipline più difficili: non basta correre veloci, bisogna essere una squadra, con i tempi perfetti, affiatamento e sincronismo di movimenti. Hanno fatto così alla «a.testoni», un'azienda nata nel 1929 e legata alla figura di Amedeo Testoni, intraprendente proprietario di una sofisticata bottega artigiana di calzature da uomo di alto pregio.
Negli anni la famiglia Testoni ha allargato il raggio d'azione del business puntando molto sui mercati esteri, soprattutto quelli più sensibili ai prodotti artigianali di altissima qualità. Non a caso l'azienda bolognese è presente nel mondo con una settantina di punti vendita monomarca e fin dagli anni '70 ha esportato il proprio prodotto sui mercati del Giappone, del Far East e degli USA in un programma di internazionalizzazione e globalizzazione del mercato che oggi rappresenta circa l'85% del fatturato complessivo del Gruppo.
Ora gli attuali proprietari, Marisa Testoni (erede di famiglia) e il marito Enzo Fini hanno deciso di affidare la gestione diretta dell'azienda a un management di professionisti. «In realtà noi non siamo un assoluta novità per l'azienda – spiega Bruno Fantechi, chief executive officier e amministratore delegato di a.testoni – Noi quattro manager a cui la proprietà ha affidato la gestione dell'azienda lavoriamo qui da circa 4/5 anni durante i quali abbiamo costruito un rapporto di fiducia con i proprietari che comunque, mantengono il ruolo di guida a tutela dei valori che stanno alla base di questa azienda».
Altra caratteristica peculiare è l'internazionalità: il gruppo ha una decina di società in giro per il mondo, forte di una rete monomarca con punti vendita in US, Korea, Giappone, Cina, Taiwan, Indonesia e Vietnam. «Abbiamo 30 negozi in Cina dove siamo presenti da 15 anni (20 se contiamo anche Hong Kong.
Il tutto coronato dai dati di fatturato dei nostri negozi che vanno da piazza Tienanmen all Grande Muraglia dove pelli di vitello, coccodrillo, iguana e struzzo, lavorate con profonda cura dei dettagli e con l'ausilio di nuovi mezzi tecnologici fanno bella mostra di sé. Del resto la nostra strategia imprenditoriale non è cambiata negli anni nè in base alle mode nè tantomeno con la nascita e la crescita dei nuovi mercati del lusso».
L'azienda ha inoltre avviato un programma di distribuzione della collezione su selezionati punti vendita in Europa (Francia, Benelux, Svizzera, Spagna, Gran Bretagna, Germania, Europa dell'Est, in particolar modo Russia e Ucraina), in Medio Oriente e in America, gestito dalla struttura commerciale centrale.
Estratto da CorrierEconomia del 5/11/07 a cura di Pambianconews