« Il mondo ha voglia di volare. E ha bisogno di volare». Parola di Giovanni Bisignani, direttore generale e Ceo della Iata, l'associazione che riunisce la compagnie aeree dell'intero pianeta. Potremmo aggiungere che il mondo ha anche voglia di comprare, prima di volare.
Secondo le previsioni di Bisignani, nel 2011 il traffico aereo coinvolgerà 2,75 miliardi di passeggeri, 620 milioni in più rispetto al 2006. La buona notizia per i brand della moda e del lusso soprattutto per quelli italiani e francesi è che avranno centinaia di milioni di potenziali clienti in più per i loro negozi di abbigliamento e accessori sparsi negli aeroporti dei cinque continenti. Nel 1970 il canale commerciale di stazioni ferroviarie, scali aerei e grandi porti il cosiddetto travel retail generava nel mondo un giro d'affari di 450 milioni di dollari. Nel 2006 1a cifra è stata di 27 miliardi e per il 2007 si dovrebbero toccare i 30 miliardi di dollari.
Emblematico il caso di Fiumicino, unico aeroporto italiano tra i 20 più trafficati al mondo: all'interno di Fiumicino ci sono 150 negozi, con un bacino di 32 milioni di consumatori all'anno, 100 mila circa al giorno. Nel primo semestre 2007 i ricavi da attività commerciali sono aumentati del 16% e nel 2006 la spesa media per passeggero è aumentata del 18 per cento.
«Gli stranieri approfittano degli scali italiani per acquisti mirati, spesso di lusso, mentre gli italiani non programmano ma poi comprano comunque, perché trovano la stessa scelta dei negozi del centro, dove però spesso non si ha il tempo di andare», dice Ernesto Marro, direttore generale di Dufry, la società che gestisce i duty free negli aeroporti. «Nel nostro Paese ci sono grandissime opportunità di crescita- conferma Fulvio Fassone, presidente dell'Atri (Associazione travet retail Italia) . La maggior parte degli scali regionali è stata ammodernata o ingrandita: aeroporti come Catania, Venezia, Torino crescono a due cifre. E perle società di gestione degli aeroporti e per i titolari di attività commerciali aumentano le opportunità di guadagno».
«Nel 2006 i ricavi delle attività non aeronautiche della Sea – ha spiegato recentemente Marro – hanno toccato i 189,5 milioni di euro (+8% rispetto al 2005). Stesso trend per la Gesac,che gestisce lo scalo di Napoli: fattività di retail “airside” (nell'area situata dopo i controlli di sicurezza), ha registrato negli ultimi due anni un incremento di visitatori dei negozi del 20% (dal 42% nel 2005 al 62% nel primo semestre del 2007), mentre i compratori sono passati dal 37% del 2005 al 56% del 2007. Si tratta di persone di età compresa tra i 25 e i 34 anni, che viaggiano principalmente per turismo (il 62%) o per affari».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 4/11/07 a cura di Pambianconews