Siamo passati da una struttura esclusivamente produttiva a una più complessa, ma insieme molto più snella»: Bruno Magni, direttore commerciale, riassume la svolta con due parole. Ma se non ci fosse stato questo cambiamento radicale, la Mirtillo di Busto Arsizio, marchio d'abbigliamento per bambino, non avrebbe retto alla concorrenza aggressiva del suo settore.
La svolta di cui parla Magni è cominciata nel 2005: quando una cordata di imprenditori, guidati dall'attuale amministratore delegato Marco Viganotti, ha assorbito la società, trasformandola profondamente.
Mirtillo è un nome storico del settore che in giugno, alla rassegna fiorentina Pitti Bimbo, ha presentato la sua cinquantesima collezione. «è un marchio consolidato, lo abbiamo conservato: era difficile inventarsene uno nuovo» continua Magni. «Nel settore c'è molta concorrenza: sono arrivati anche i grandi, come Armani o Burberry, che hanno la strada aperta anche grazie a una pianificazione pubblicitaria aggressiva».
Dopo trent'anni di presenza sul mercato, ora Mirtillo si è profondamente evoluto: l'azienda oggi ha appena 30 dipendenti, ma una tecnologia moderna e seleziona accuratamente i partner produttivi. Per la realizzazione delle collezioni si avvale di un ufficio stile interno, che fa modellistica, prodotto e controllo qualità.
Una ricerca stilistica innovativa, nel 2007, ha permesso a Mirtillo di aumentare il fatturato del 20% rispetto all'anno scorso, passando da 6,5 a 7, 8 milioni. E tutto grazie al consolidamento di alcuni mercati esteri, come Russia e Spagna, e all'avvio d'importanti accordi distributivi in Grecia, Portogallo, Cina e in altri Paesi dell'Est europeo: Polonia, Lituania e Ucraina. La collezione Mirtillo è distribuita attraverso negozi plurimarca specializzati, oppure in department store di medio-alto livello. In alcune aree, come i Paesi arabi, la Cina,
Taiwan, Hong Kong e il Messico, là dove è più favorevole il costo del lavoro, Mirtillo è prodotto e distribuito su licenza. In Italia il marchio è presente in oltre 650 punti vendita: «Ma stiamo rilanciando il monomarca» dice Magni: «Abbiamo 14 negozi affiliati in franchising, gli ultimi sono a Toríno e Palermo, e prossimamente se ne aggiungerà uno in Puglia».
Attualmente Mirtillo è anche produttrice e distributrice su licenza per l'Italia, Russia e Grecia dell'allegra collezione «Chupa Chups Wear», ispirata ai famosi lecca lecca. Sono 750 mila circa i capi prodotti e distribuiti annualmente, cui si aggiungono le produzioni estere su licenza. « Il mercato che tira di più è senz'altro la Russia» conclude Magni.
Estratto da Economy del 2/11/07 a cura di Pambianconews