Tra i cittadini stranieri innamorati dell'Italia sono i russi a tenere alta la domanda di seconde case acquistate dall'estero. Tenendo conto anche dei cittadini delle ex Repubbliche sovietiche, figurano al terzo posto dopo britannici e francesi. I russi comprano soprattutto nel Lazio e nei centri storici delle grandi città d'arte, in primis Venezia e Firenze, ma anche nelle località vip della Sardegna, soprattutto in Costa Smeralda, a Forte dei Marmi, nel resto della Toscana e nella Riviera romagnola.
«Le compravendite all'estero dei russi, spiega Paolo Porrati, direttore della società di consulenza Prems, stanno crescendo rapidamente; di norma cercano immobili di pregio per avere un riconoscimento sociale; vogliono sapere se ci sono vicini famosi (che a volte non gradiscono) in zona e chiedono la piscina e il posto barca; per l'acquisto si affidano a intermediari russi preparati e competenti, spesso donne, collegate con agenzie immobiliari italiane e internazionali; utilizzano molto Internet. I loro acquisti, con un valore medio di 1,5 milioni di euro, hanno l'effetto di mantenere elevati i prezzi degli immobili di fascia alta». Sulla riviera romagnola cercano invece il “divertimento” ma si tratta di un'altra tipologia di clientela.
Secondo Scenari immobiliari, nel 2006 sono stati circa 2.800 gli stranieri che hanno comprato un'abitazione in Italia per un valore totale di un miliardo di euro. L'ammontare degli acquisti è raddoppiato in quattro anni passando dai 530 milioni del 2003 a 1,05 miliardi di euro del 2007 (stima). Nel 2006 erano stati 970.
Le nazioni emergenti pesano per un quinto del totale. Fatto cento il totale degli acquisti, dal 2003 al 2006 il peso delle compravendite concluse da cittadini di Paesi non tradizionali è salito al 20% dall'11% del 2003. Con in testa, come detto, la Russia che ha eroso quote ai britannici, passati dal 45% del 2003 al 35% del 2006, e ai francesi, scesi dal 10 all'8%. Gli acquisti tedeschi sono invece stabili al 24-25%. In crescita anche gli investimenti di nordamericani passati dal 5 all'8%.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 27/10/07 a cura di Pambianconews