A Majano, in provincia di Udine, dove ha sede l'azienda, dicono che no, alla fine Edi Snaidero non si candiderà per la guida della Regione Friuli. è lusingato dai sondaggi che lo indicherebbero come l'unico in grado di battere Riccardo Illy e dalla stima di cui gode sul territorio. Ma diverse ragioni interne alla sua impresa, la Rino Snaidero spa, tra i primi cinque produttori europei di cucine, spingono perché declini l'invito. Per il momento, lui non si esprime. Si è preso, spiegano i suoi collaboratori, due settimane di tempo. Prima di allora non parlerà con nessuno; e, dunque, non dirà quali sono davvero il suo pensiero e la sua decisione.
La Snaidero è controllata dai quattro figli del fondatore Rino. La maggioranza è nelle mani di Edi, che è il capo-azienda, e della sorella Elvia, responsabile degli affari legali e societari. Gli altri due fratelli, Dario e Roberto, pur azionisti importanti, sono imprenditori in proprio. Un passaggio generazionale realizzato alcuni anni fa secondo le indicazioni del padre Rino.
Oltre alla finanziaria di famiglia, nel capitale della holding operativa è presente (al 19%) il gruppo Unicredit attraverso la S+R Investimenti. Una partecipazione nata a supporto del piano di espansione del gruppo. E corredata da un accordo in base al quale Snaidero, secondo informazioni non ufficiali, deve essere quotata nel 2008. Cioè, l'anno prossimo: traguardo impossibile da raggiungere con il capo-azienda che lascia per fare politica.
La data del 2008, però, sembra essere un auspicio, più che un obbligo. E, infatti, è già iniziato il dialogo per posticipare l'arrivo a Piazza Affari. Anche perché Snaidero non sembra pronta per approdare al listino: ha un'impronta ancora fortemente familiare, sia nella struttura dell'impresa che nella governance; e si trova a metà di quel processo di espansione iniziato a cavallo dell'anno 2000.
Il gruppo delle cucine è saldamente guidato da Edi ed Elvia. Dario, invece, è a capo della Snaidero Usa Inc, società che importa negli Usa le cucine di famiglia ma il cui controllo è nelle mani dello stesso Dario mentre solo il 10% è dell'azienda friulana. Dei quattro fratelli il più lontano dall'impresa di famiglia è Roberto. Tanto che nei mesi scorsi è iniziata una discussione per la cessione del suo pacchetto azionario.
Roberto da sei anni guida Federlegno-Arredo, l'associazione delle imprese dell'arredamento, il cui mandato scade nel 2008. Insieme ai tre figli ha costituito la holding Esserre e la scorsa estate ha messo la propria partecipazione Finsnaidero a garanzia delle acquisizioni realizzate.
Il gruppo Snaidero ha avuto nel 2006 un fatturato consolidato di 231,2 milioni di euro, con un utile netto di competenza del gruppo di 520mila euro.
Estratto da CorrierEconomia del 22/10/07 a cura di Pambianconews