Il presidente Luigi Maramotti sottolinea che �con l'operazione che prevede la scissione in Max Mara Finance srl di titoli di credito a breve e liquidità eccedenti il fabbisogno aziendale, ci si propone di trasferire risorse finanziarie dall'ambito di una holding industriale a quello di una società specializzata nella gestione finanziaria�.
�La scissione, continua il figlio del fondatore Achille Marmotti, rappresenta quindi l'attuazione di un progetto organico di ottimizzazione della gestione in forza del quale le risorse finanziarie provenienti da Max Mara Fashion Group, unite a quelle della beneficiaria, permetteranno di formare una maggiore massa, con tutti i conseguenti vantaggi�.
In Max Mara Finance vengono traslocate obbligazioni (circa 61 milioni), carte commerciali (circa 439 milioni) e liquidità in misura complessiva tale che il patrimonio netto contabile della Max Mara Fashion Group diminuisce di 500,5 milioni. Le poste patrimoniali da trasferire alla beneficiaria vengono prelevate dalle riserve disponibili della società scissa e pertanto non si rende necessario procedere ad una riduzione del capitale del gruppo della moda. Ai soci della Max Mara Fashion Group viene quindi attribuito l'incremento di capitale della beneficiaria Max Mara Finance pari a 2,25 milioni con un aumento da 5,46 a 7,71 milioni.
Max Mara Fashion Group aveva chiuso il bilancio 2006 con un utile netto consolidato raddoppiato a 83,1 milioni. Max Mara Finance aveva terminato il 2006 con profitti netti consolidati di pertinenza per 54,7 milioni (39,8 nel 2005). Le rispettive capogruppo avevano destinato tutti gli utili a riserva. La famiglia conta anche su una seconda finanziaria, la Cofimar, anch'essa azionista di Unicredit (come Max Mara Finance) e primo azionista del Credem Holding.