Per la nuova boutique Dior in Avenue Montagne, la cui recente inaugurazione è stata un evento come quella di un museo, la spesa è un mistero. Ma poco importa perché nel regno dell'immagine questo è un investimento strategico, come il budget pubblicitario con cui si ingaggiano le dive: Sharon Stone, scelta prima per la linea delle creme anti-age (si sussurra con un contratto da 8 milioni di dollari) e adesso anche per gli orologi Charlize per il profumo, Monica Bellucci per il rossetto.
Sono appunto queste tre figure femminili che sintetizzano il messaggio che l'amministratore delegato di Christian Dior, Sidney Toledano, vuol far arrivare alle donne (ricche) di tutto il mondo, con le quali conta di mantenere un business che cresce ininterrottamente a due cifre (più 16 per cento nel primo semestre 2007), che crea un giro d'affari di 16 miliardi l'anno, quadruplicato in dieci anni, e che ha fatto schizzare il titolo Dior in Borsa di oltre il 200 per cento dal 2002.
«Il lusso si è molto allargato geograficamente: ci sono nuovi paesi che si aprono al lusso come la Cina e l'India, ma anche i paesi dell'est Europa, e poi c'è stato l'arricchimento di alcune categorie di ricchi che sono diventati ancora più ricchi�, ha commentato Toledano che per conquistare questi nuovi mercati punta tutto su di una strategia precisa: aprire nuovi negozi.
« Lo stiamo facendo in Cina, in India, nei paesi del Golfo, da Dubai ad Abu Dhabi, nel Qatar. Ma anche mercati maturi come l'Europa possono crescere: qui registriamo un aumento del prét-à-porter, perché la gente è pronta a comprare abiti più cari. Sui nuovi mercati invece hanno un maggiore appeal le borse e le scarpe�, ha concluso il capo di Dior.
Estratto da L'Espresso del 19/10/07 a cura di Pambianconews