è stato vicino alla famiglia toscana fin dagli anni Settanta quando, agli esordi dell'attività di stilista, si faceva produrre capispalla e impermeabili dall'imprenditore Augusto Allegri. E anche adesso Giorgio Armani è a fianco degli eredi: Pietro Allegri, presidente, con i fratelli Claudia e Giovanni, figli di Augusto, il fondatore scomparso due anni fa.
Alla base del legame c'è senza dubbio l'antica amicizia che lega il designer piacentino alla dinastia che a Vinci (Firenze) guida la Dismi 92, proprietaria del prestigioso marchio di impermeabili sia con il proprio brand sia per stilisti di fama come Neil Barret, Martin Margiela e François Girbaud. Il rapporto è anche d'affari, visto che il 58% del fatturato Allegri viene da contratti di fornitura per le linee Emporio e Armani collezioni.
A Vinci il momento è delicato perché la famiglia, affiancata dall'advisor Tamburi & associati, ha al vaglio la selezione di un partner finanziario che rilevi una quota di minoranza. Lo scopo è rafforzare la struttura patrimoniale del gruppo e sostenerne il rilancio dopo un biennio di stasi dei ricavi e taglio dei costi. La ricerca si indirizza verso fondi di private equity, anche esteri, capaci di apportare competenze specifiche nel lusso.
Estratto da Il Mondo del 12/10/07 a cura di Pambianconews