Le barche esposte al Salone Nautico Internazionale di Genova sono 2.300, è una bella cifra, che ben poche manifestazioni nel mondo possono esibire e che collocala mostra organizzata da Ucina e Fiera di Genova ai massimi livelli. Abituati a trattare con sufficienza quello che abbiamo in casa, potremmo, citando Miami, Dusseldorf, Londra, Parigi, perdere di vista il grande valore di quello che tutti chiamano «Il Salone». Record non solo per numeri ma anche per qualità.
Di 2.300 barche, circa il 60% è di natanti (sotto i dieci metri); poi ci sono 90 navi da diporto, di cui 43 megayacht oltre i trenta metri, e 213 barche a vela. «Per quanto riguarda questa edizione siamo particolarmente lieti di assistere alla crescita dello spazio espositivo dedicato alla vela, che passa da 170 a oltre 220 barche spiega l'amministratore delegato di Fiera di Genova Roberto Urbani. Sarà un Salone sempre più spettacolare, sempre più il riferimento a livello mondiale per la nautica, con la parte floating a stregare il visitatore, giocando un ruolo da protagonista».
Il panorama del Salone è il fiore della produzione italiana che lavora con accanimento e con una crescita continua dei fatturati. Si dichiara una crescita del 15%, concentrata soprattutto nella fascia alta, nei prodotti di lusso, che hanno ovviamente costi molto alti. Per un ventidue metri a vela di qualità ci vogliono tre milioni e mezzo, forse quattro. Per un ventisei metri a motore siamo, secondo bizzarrie negli interni, tra i quattro e i sette. Una barca di quindici metri a motore può costare attorno al milione e mezzo, una di quindici a vela viaggia sui quattrocentomila, che salgono fino al triplo se ci si rivolge ai marchi assoluti per prestigio. Per chi ha “solo” qualche migliaio di euro esiste ancora lo Zodiac, nome di una marca che è diventato sinonimo di gommone smontabile.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 8/10/07 a cura di Pambianconews