Il lusso in mare non è più patrimonio esclusivo di manager e imprenditori europei e americani, e di qualche sceicco mediorientale, ma diventa sempre di più obiettivo di una clientela di nuovi-grandi ricchi che corrono sulla rotta dell�Est, verso la Russia e ancora più in là, in Estremo Oriente, fino alla Cina. Comunque la produzione di grandi yacht non si arresta, segno che la domanda c�è e va soddisfatta.
«Questa è un�industria che ascolta e propone molto sul mercato – spiega il segretario generale dell�Ucina, l�associazione che riunisce produttori e commercianti della nautica, Lorenzo Pollicardo – E quindi ci sono cantieri che investono sulla tecnologia e i materiali, altri nel comfort, nella sensibilità verso l�ambiente. Le scelte dipendono anche dalla diversificazione dei mercati. Per esempio il cliente cinese al sole non ci sta volentieri e quindi gli open laggiù raramente funzioneranno. Lui vuole ampi spazi all�interno, pensa alla barca come ad una casa».
I colossi del settore stanno dunque cominciando a fare i conti con il mercato asiatico. Il gruppo Azimut, leader nel settore degli yacht di lusso quest�estate ha venduto i primi due megayacht a magnati della Cina continentale. «Nei prossimi tre anni – spiega il presidente e amministratore delegato Paolo Vitelli – lanceremo 25 nuovi modelli dei nostri tre marchi, Azimut, Benetti e Atlantis. E abbiamo già un portafoglio ordini di 1,5 miliardi». Nel 2007 il gruppo è entrato in alcuni mercati emergenti come quello indiano e, nell�ultimo mese, quello cinese continentale (prima i clienti erano solo di Hong Kong). Due imbarcazioni sono state consegnate a Shangai e Dalien: in quest�ultimo caso si è trattato del più grande yacht acquistato in Cina, un trenta metri.
Sguardo puntato a Oriente anche per il gruppo messinese Aicon, attivo nella progettazione, costruzione e commercializzazione di imbarcazioni e navi da diporto a motore di lusso. Aicon sta infatti finalizzando un piano con Western Marine, società di shipping del gruppo Eta-Ascon con sede a Dubai, per la commercializzazione di imbarcazioni nei Paesi del Golfo Persico. In particolare, l�accordo quadro prevede che Western Marin, insieme con altri partner dell�area del Golfo, commercializzi nel prossimo triennio, incluse le imbarcazioni già previste nell�anno nautico 2007-2008, 32 yacht di cui 11 megayacht Aicon per un controvalore complessivo di circa 75 milioni di euro. «Questo piano commerciale – commenta Lino Siclari, presidente e amministratore delegato di Aicon – conferma i nostri programmi di sviluppo e le nostre strategie per la penetrazione in nuovi mercati».
Particolare attenzione al mercato asiatico arriva ovviamente anche da un altro dei protagonisti mondiali della scena nautica, il gruppo Ferretti, in particolare con il suo marchio per l�alta gamma, il Crn. «Nello sviluppo del piano strategico commerciale – si conferma al vertice della società – prevediamo di proseguire la nostra penetrazione dei mercati asiatici». La società sfrutterà inizialmente la presenza sul territorio della rete di dealer che si occupano degli altri marchi del Gruppo Ferretti (ancorché non distributori esclusivi Crn). Ma la presenza diretta dei dealer sarà solo uno degli aspetti della strategia di crescita. Gli yacht del gruppo, infatti, sono già oggetto di una progressione naturale, in termini di dimensioni. Inoltre, la rete di relazioni forti nelle fasce più alte del mercato e del tessuto sociale locale giocano a favore del marchio Crn. Per un decollo vero e proprio, però, ci vorrà ancora un po� di tempo. «Oggi il mercato asiatico per imbarcazioni superiori ai 40 metri riguarda poche unità – spiegano i manager – riteniamo che possa cominciare ad essere considerato tale non prima di 5-7 anni, cioè quando la fruizione del lusso non si limiterà più all�acquisto di oggetti di pregio o che costituiscono uno status “all�occidentale”, ma quando la trasformazione del lifestyle e delle infrastrutture necessarie saranno iniziati in maniera forte e definitiva».
Estratto da Affari&Finanza del 1/10/07 a cura di Pambianconews