Caro direttore, sono il proprietario del Gruppo Zanella, specialista in pantaloni di alta gamma e leader sul mercato americano. Il nostro fatturato per il 90% è rappresentato dalle vendite negli Usa: con l'euro a questi livelli sul dollaro stiamo vivendo un vero sconquasso. Proprio l'anno scorso con i miei soci abbiamo preso una decisione che rafforza il made in Italy (le nostre produzioni sono al 100% italiane, sia nei tessuti che nella confezione) investendo 4 milioni di dollari in una nuova sede a New York.
Ci siamo installati nel dodicesimo piano del Coca Cola Building, il prestigioso edificio in Quinta strada all'incrocio con la 55esima. Sono duemila metri quadri, dove lavorano 40 persone. La nostra azienda è uno dei tanti gioiellini italiani che fanno business all'estero,ma oggi fare impresa è quasi impossibile. Le cause? Drenaggio di risorse finanziarie per abbattimento dei margini nella conversione dei dollari in euro quando si incassa; impossibilità di alzare ancora i listini; le novità su pensioni e Tfr che sottraggono ulteriori risorse; le tasse elevate; l'aumento dei tassi d'interesse. Quanto pensiamo ancora di reggere?
Noi abbiamo già ridotto in un anno del 10% le risorse umane, tagliato drasticamente i piani di sviluppo all'estero, ridimensionati gli investimenti pubblicitari. Le preoccupazioni di tanti manager, a cominciare da Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Marchionne, le ha ben riportate l'articolo di Nicoletta Picchio, sul Sole- 24 Ore di venerdì 21 settembre: personalmente, la situazione delle imprese in Italia la vedo proprio nera.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 24/09/07 a cura d Pambianconews