Target -medio alto con tendenza verso il lusso, mercati di riferimento in Europa e nel Far East. Ecco il mix vincente della moda regionale. Soprattutto se si guarda ad accessoristica e pelletteria.
Piquadro lo scorso luglio ha depositato in Consob e Borsa il filing per l'ammissione delle azioni ordinarie all'Expandi, dove potrebbe fare il suo ingresso questo mese. Cresciuta del 36% negli ultimi tre anni, la holding è arrivata lo scorso marzo a chiudere il bilancio con 35,7 milioni di fatturato.
L'Estremo Oriente è il punto di approdo di altri brand italiani. Furla attende cifre importanti: «Per noi l'anno chiuderà a ottobre» spiega la presidente Giovanna Furlanetto. «Prevediamo di raggiungere i 150 milioni di fatturato, con un aumento del 16,5% rispetto al 2006. Per il futuro abbiamo molti progetti, tra questi l'apertura di negozi in India e Brasile». Consolidarsi all'estero, per un marchio già presente con 255 boutique monomarca in 73 Paesi, si è trasformata in una scelta vincente: poco più del 30% di fatturato nella penisola e il restante 65% oltre confine, con punte del 18% nel solo Giappone.
Ma c'è anche chi decide di navigare in acque più familiari, come il marchio Mandarina Duck, controllato dal gruppo Finduck, che ha chiuso lo scorso anno con un fatturato di 80 milioni (in crescita del 6%) e un ebitda che si attesta al 13% del giro d'affari, il mercato di riferimento è quello dell'area domestica, mentre solo il 10% riguarda il resto del mondo.
LiuJo ha registrato nel 2006 un fatturato di 140 milioni, in crescita del 45 % rispetto all'anno precedente. Un anno che ha visto lo sviluppo di linee per bambino e per la casa, costumi da bagno, gioielli, ma anche una particolare attenzione per la moda uomo. Non solo. Il made in Italy si sbilancia verso un street style di lusso, accattivante, ma femminile: da qui nasce Liu Jeans, collezioni di denim, materiali tecnici e canvas nel tentativo di unire estetica e comfort.
Sulla scia del glam-casual, sempre caratterizzato da dettagli di tendenza, lo scorso gennaio Blufin ha lanciato Blugirl folies (proposta da Spazio blu) per offrire capi in jeans al pubblico teenager. Questa l'ultima novità del brand che, nato nel 1977 come Blumarine, una decina di anni più tardi ha cambiato nome e si è trasformato in società per azioni.
Il mercato delle griffe medio-alte, un anno fa, si attestava sui 160 miliardi di giro d'affari, di cui l'85% rappresentato da Europa, America e Giappone. Nel triennio 2006-2009, secondo le previsioni, dovrebbe crescere a un ritmo di quasi 1'8% annuo. Tassi che si impenneranno nei segmenti pret-à-porter, pelletteria e calzature. Settori in cui opera Aeffe, il cui fatturato è aumentato in un anno del 12,7% superando la soglia dei 140 milioni nel primo semestre del 2007.
E il buon andamento dei mercati emergenti del lusso +34%, tra i quali Russia, Europa dell'Est, Medio ed Estremo Oriente, spinge altri importanti brand ad ampliare il focus geografico e strategico. Un esempio? Mariella Burani prevede di raggiungere un miliardo di fatturato entro l'anno. Per ora ha chiuso il primo semestre del 2007 con un ebitda di 60,3 milioni.
Estratto da Il Mondo del 21/09/07 a cura di Pambianconews