YasuhiroYamaguchi, capo degli analisti del lusso della banca svizzera Ubs è una delle personalità più influenti del settore. Yamaguchi sostiene, al contrario di molti suoi colleghi, che i marchi del lusso continueranno a crescere a doppia cifra e a macinare utili non solo nel 2007, ma anche nel 2008.
Relativamente al posizionamento dei marchi italiani egli ha dichiarato: �L'Italia non ha molti player globali, aziende che si possano considerare multinazionali, e potrebbe quindi rischiare di non approfittare in pieno delle opportunità di crescita offerte dal settore del lusso�.
Mentre per il futuro YasuhiroYamaguchi punta molto sui prodotti di fascia alta: �Credo che le prospettive migliori siano legata ai prodotti di fascia alta e altissima, mentre già soffre la fascia media. E per quanto riguarda il Giappone che da solo rappresenta tra il 20 e il 40% della domanda di abbigliamento, gioielli; pelletteria e orologi di alta gamma – bisogna distinguere tra i consumatori più giovani, che sono tra i più fashion oriented al mondo, e gli over 50, che quando acquistano cercano la storia, la tradizione e 1'altissima qualità.
E per questo non badano a spese, il che spiega il grande successo in Giappone di Bottega Veneta (il marchio controllato dal gruppo Gucci, che l'ha rilevata dalla famiglia Moltedo nel febbraio 2001) una griffe in grado di competere con un brand del lusso francese per eccellenza come Hermés�, ha dichiarato.
Bisogna tener conto dei cambiamenti sociali che hanno attraversato la società giapponese negli ultimi anni. Uno di questi è la maggiore indipendenza economica delle donne, che ora possono acquistare senza dipendere dai mariti o dagli uomini in generale, che quindi hanno più denaro da spendere per sé e si indirizzano sempre di più su abbigliamento e accessori.
E per quanto riguardai cambiamenti demografici anche questi favoriscono il mercato del lusso: in tutto il mondo, la domanda di prodotti e servizi di fascia alta viene soprattutto da consumatori over 50. In Giappone entro il 2015 le persone che hanno tra i 50 e i 69 anni cresceranno del 15%: è la cosiddetta “silver generation”, che, come ho detto prima, non segue tanto la moda, quando la qualità e la storia dei marchi�, ha dichiarato il capo analista di Ubs.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 11/09/07 a cura di Pambianconews