E' nata in Belgio, ma ha studiato in Spagna, Francia e Stati Uniti. Nel 1968 ha sposato un principe austro-italiano, Egon von Fùrstenberg, e con lui si è trasferita in America.
Oggi è la presidente del Council of fashion designer, la Camera della moda americana, e in questi giorni si divide tra l'organizzazione della sfilata della griffe che porta il suo nome, che si terrà domani a Bryant Park, e di quelle degli altri: è in pieno svolgimento la New York Fashion Week, che si concluderà mercoledì 12, quando tutti, giornalisti, buyer e alcuni stilisti transumanti da una capitale della moda all'altra, si trasferiranno a Londra, poi a Milano e infine a Parigi.
«Sono passati molti anni dalla mia prima passerella, ma l'emozione è la stessa: vengo presa da dubbi dell'ultima ora, smonto e rimonto la scaletta della sfilata e quando mancano pochi minuti provo un brivido che non ha mai perso di intensità – dice Diane nel suo italiano solo a tratti indurito da una erre che non si sa se definire francese o tedesca -. La moda ha qualcosa di misterioso, anche per chi, come me, ci lavora da molto tempo. è una continua fonte di sorprese, è nella sua natura non stare mai ferma,cambiare in continuazione. è energia allo stato puro».
è dovunque così o a New York c'è un'atmosfera particolare? «Questa settimana della moda è la più giovane: Milano, Londra e Parigi hanno una storia assai più lunga. Però in poco più di i dieci anni siamo riusciti a farla crescere e a darle una sua personalità. All'inizio c'erano prevalentemente stilisti americani e molti di loro erano poco noti all'estero – racconta Diane -. Adesso continuano a sfilare giovani talenti, ma ci sono anche nomi affermati, oltre naturalmente ai padri della moda americana.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 8/09/07 a cura di Pambianconews