"Le quote sulle esportazioni cinesi di prodotti tessili verso i mercati dell'Ue, in vigore fino alla fine dell'anno, non saranno estese al 2008". Lo ha annunciato il ministro del Commercio Estero e delle Politiche Europee, Emma Bonino, la quale ha anche ribadito che, per tutelare l'industria, l'Italia spingerà per avere un monitoraggio bilaterale, fatto dalla Cina e dall'Europa.
"A questo proposito", ha dichiarato Giorgio Giardini, Presidente della Federazione Industriali dei tessilvari e del cappello, non mi sembra che ci siano state reazioni da parte di nessuna delle altre Associazioni tessili ed è invece grave accettare che l'unico Governo dell'Europa, cioè quello italiano, che avrebbe dovuto difendere il tessile e la sua occupazione, perché proprio qui garantisce il lavoro a centinaia di migliaia di lavoratrici e il minor deficit della bilancia commerciale, sia il primo ad accontentarsi del monitoraggio, cioè di spendere dei soldi per contare le importazioni".
"A nome dei Settori a monte del Tessile Moda e Arredo", ha proseguito Giardini, "ricordo che le imprese che fanno ricerca di qualità e rispettano le norme sull'ambiente, sul lavoro e sulla igiene in fabbrica, si aspettano ben di più di una proposta di monitoraggio".
E' di questi giorni la notizia che numerose imprese turche, principalmente del settore arredamento, stanno sempre più utilizzando nomi italiani o italianizzati per attrarre i compratori locali ed esteri.
A cura di Pambianconews