Il primato italiano nella moda sarà pure fuori discussione, se si considerano le aziende e la qualità dei loro prodotti, ma sul fronte delle sfilate e delle fiere, la competizione con i francesi è sempre più insidiosa. Perché non di sole sfilate e grandi marchi vive la moda, bensì di piccole aziende e collezioni di ricerca che per farsi notare contano sulle fiere organizzate durante la settimana della moda femminile. A Milano quelle importanti sono sei, per un totale di circa 400 espositori. A Parigi sono 13 e raggruppano 1.800 aziende. II risultato, espresso dalle contumelie di gran parte degli operatori italiani, è che i buyer internazionali, quelli che determinano i fatturati, volano più volentieri là che qua.
Questione di numeri, ma non solo. «I francesi come sempre fanno sistema, i saloni sono in gara tra loro per portare novità interessanti ai compratori, ma si riuniscono per determinare organizzazione e strategie comuni» dice Massimiliano Bizzi, ideatore di White, uno dei saloni più innovativi sullo scenario milanese e presente dal 2000.
«II mercato è cambiato e Milano sembra non essersene accorta. Prima c'era un salone di riferimento in Europa, Milano Vendemoda» conferma Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. «Oggi gli eventi sono tanti e frammentati, i compratori selezionano molto perché non possono essere ovunque nello stesso tempo.
Qualcuno sostiene che il problema è il peso maggiore dei no mi presenti sulle passerelle parigine, che porterebbero inevitabilmente 1'attenzione sulla Francia.
Ma il presidente di Camera moda, Mario Boselli, non ci sta, parla di «malcelate invidie» e propone la sua soluzione: «Ho proposto più volte agli organizzatori dei saloni milanesi di riunirsi e trovare un accordo per spostare il momento commerciale qualche giorno prima di quello fieristico, in modo da non sovrapporre sfilate e fiere. Anche perché i buyer quando arrivano sulle passerelle hanno già speso il 75% del budget e sono alla ricerca delle ultime novità» .
Estratto da Economy del 20/07/07 a cura di Pambianconews