«Io presidente di AltaRoma? Sto valutando, ma penso proprio di sì», per far brillare gli occhi all'autore di quell'avance, talmente audace che nemmeno lui forse ci sperava. Ma adesso che l'ipotesi Valentino lascia la dimensione del sogno per assumere contorni più reali, Andrea Mondello non riesce a trattenere l'entusiasmo.
Presidente Mondello, com'è riuscito a convincere Valentino?
Era un sogno che coltivavamo da sempre. Ricordo che circa dieci anni fa, quando mi chiedevano quale fosse il ruolo dell´appena costituita Agenzia per la Moda, risposi che avrebbe dovuto occuparsi di formazione con l´obiettivo di creare i “Valentino di domani”. E chi può farlo meglio di questo fantastico personaggio? Perciò ci siamo visti, abbiamo ragionato insieme e, pian piano, è emersa una sorta di avvicinamento di due volontà: da una parte la nostra ad avere lui alla presidenza, dall´altra il suo desiderio di restituire qualcosa alla città in cui ha mosso i primi passi. Se quest´incontro dovesse concretizzarsi, sarebbe un risultato eccezionale.
Di cosa si occuperà esattamente?
Non gli chiederemo certo di fare un lavoro operativo. Sarà lui a stabilire il contributo di innovazione e creatività per alcuni grandi progetti che abbiamo in cantiere.
Cosa significa Valentino per la città e per AltaRoma?
È riduttivo porre la questione in questi termini. Valentino è uno dei simboli italiani più conosciuti al mondo, e anche più nobili. Un uomo che coniuga una straordinaria attività come la moda, che significa creatività e dunque cultura, con quell´attività umana e sociale che è l´intrapresa. Averlo qui sarebbe importante per il Paese, non solo per la capitale.
Eppure Valentino una decina di anni fa abbandonò Roma per Parigi e Milano. Se lui torna, torneranno anche le grandi griffe?
«Da quando guido la Camera di Commercio, ho sempre cercato di portare valore aggiunto al Paese, non solo a Roma. L´obbiettivo quindi è riuscire a spostare uno stilista da Parigi a qui, ma mai a discapito di un´altra città italiana. Dobbiamo fare sistema, è questo che conta».
Estratto da La Repubblica del 14/06/07 a cura di Pambianconews