Dai mobili per la casa e l'ufficio alle autogru. Claudio Luti, 60 anni, patron del gruppo Kartell, allarga la sfera degli investimenti personali a un settore del tutto nuovo. Due anni fa aveva incassato circa 130 milioni facendosi liquidare la sua quota del 40% in Giochi Preziosi, grazie all'ingresso del fondo 3i. Adesso un'altra opportunità è scaturita dalle molteplici relazioni che Luti intrattiene nel mondo del private equity. In particolare con Bs, fondo guidato da Antonio Perricone, Paolo Baretta e Francesco Sironi.
Il dossier che li ha fatti incontrare si chiama Pm group, azienda di San Cesario sul Panaro (in provincia di Modena) che produce bracci di sollevamento con 156 milioni di ricavi nel bilancio 2006. Nella primavera scorsa l'impresa posseduta al 90% dal fondo Bs aveva tutte le carte pronte per il listing a Piazza Affari, ma a giugno arrivò lo stop dopo le rinunce al collocamento di Api, Intercos, Pirelli tyre e 3 Italia.
A un anno di distanza Perricone & c. hanno fatto un sondaggio presso altri operatori di private equity. Ma alla fine è prevalso il nome di un investitore privato, Luti, disposto a investire fino al 30% di Pm group.
Il patron della Kartell non è nuovo a diversificazioni del portafoglio, condotte per lo più attraverso la finanziaria Felofin. A metà degli anni Ottanta, Luti era socio di Gianni Versace. In seguito è stato al fianco di Tommy Berger nella Levissima, poi finita alla Garma di Raul Gardini e Giulio Malgara. Ha investito nella Faema. E per lungo tempo ha affiancato Enrico Preziosi e fatto crescere il leader dei giochi. Tuttora la Felofin ha l'1% di Banca Leonardo.
Estratto da Il Mondo del 1/06/07 a cura di Pambianconews