Valentino si veste di nuovo. O quantomeno a giorni potrebbe avere un nuovo azionista al posto di Antonio Favrin (nella foto) e della sua Finanziaria Canova. Il presidente della Fashion Group starebbe infatti trattando, secondo fonti attendibili, la vendita del 19,7% del capitale della casa di moda a un gruppo di fondi private equity. La scelta di Canova sarebbe caduta su un partner finanziario con le spalle grosse, capace di fare nuovi investimenti e rilanciare il gruppo del lusso. E il compratore ha dato mandato a Boston Consulting di compiere una due diligence su Valentino e sulla controllata Hugo Boss.
Favrin avrebbe deciso di vendere il pacchetto azionario in suo possesso poiché fino a maggio 2008 questo dà diritto a nominare il consiglio di Valentino. E dunque a quelle azioni può essere associato un premio di maggioranza. La situazione di Favrin e soci si è complicata da qualche settimana, cioè da quando Canova non è più il primo azionista di Valentino ma è stata superata da International Capital Growth (Icg), società lussemburghese che raggruppa le quote di alcuni rami della famiglia Marzotto, tra cui i Donà dalle Rose, Umberto e il figlio Matteo, Giannino, e alcuni partner finanziari che congiuntamente sono arrivati a possedere il 29,9% del capitale.
Questi ultimi hanno interesse a pesare di più nella gestione di Valentino in quanto ad oggi possono contare solo su un consigliere, il vicepresidente Andrea Donà dalle Rose. L´alleanza tra i Donà dalle Rose e una parte dei Marzotto nella Icg risale al luglio 2006 quando Michele Norsa, amministratore delegato di Valentino spa, rassegnò le proprie dimissioni per divergenze di vedute sulle strategie della griffe. In pratica la famiglia Marzotto non era pronta a finanziare le mire espansionistiche di Norsa e all´atto di nominare un suo sostituto, i componenti della Icg avevano indicato il quarantenne Matteo quale naturale candidato. Ma Favrin si era opposto assumendo ad interim le deleghe di Norsa e relegando Matteo al ruolo di presidente della Valentino spa.
Estratto da La Repubblica del 10/05/07 a cura di Pambianconews