Da un lato la soddisfazione del manager («è stato il punto di arrivo di una storia scritta in soli 6 anni e il punto di partenza di un grande futuro»), dall'altro l'orgoglio di chi ha creduto nella possibilità di costruire motoryacht e venderli in tutto il mondo, senza muoversi dalla sua terra: «Non è retorica: credo fortemente nell'impresa sociale a sostegno del territorio e per fortuna ho trovato una Regione che lo ha capito».
Lino Siclari (nella foto), fondatore e presidente di Aicon Yachts, legge con piacere i dati iniziali della quotazione in Borsa, avvenuta il 4 aprile, ma soprattutto sottolinea che tutto è partito dalla Sicilia e dalla passione. «Di fronte a quanto sta accadendo, sia sul fronte economico sia su quello commerciale, molti restano a bocca aperta, spiega, ma in realtà è solo il frutto di tanto lavoro e di un progetto industriale che potevamo realizzare solo nella mia isola.
Ho creduto in una tradizione nautica secolare e nella migliore manodopera specializzata d'Italia: il 75% del personale è siciliano, orgoglioso di quanto sta facendo. Poi. ovviamente, ho scelto tanti manager dalle altre regioni e dall'estero. Penso di avere creato una squadra, competente e appassionata».
Pambianco Strategie di Impresa, in una delle sue ricerche sul settore, ha dato un rating altissimo (64,2) ad Aicon Yachts, valutata tra le top ten in base ai conti finanziari e in base a otto fattori fondamentali non solo dal punto di vista meramente economico. Intanto, il futuro prossimo si chiama 75 Flying Bridge: lo vedremo a fine estate quando entrerà ad arricchire una delle due linee di Aicon Yachts.
Estratto da Il Giornale del 6/05/07 a cura di Pambianconews