Il Molino diventato albergo è un gigante buono fatto di 600 mila mattoni rossi, con la piscina sul tetto, le camere nei silos del grano e una suite presidenziale che costa 12 mila euro a notte. Dopo un passato tumultuoso, la sua seconda vita si annuncia ricca di fasti perché dal primo giugno il Molino Stucky della Giudecca diventerà Hilton, e l'Hilton l'albergo più spettacolare di Venezia. Dove, per non perdersi, gli ospiti delle 380 camere saranno dotati di piantina, per non annoiarsi avranno a disposizione un centro benessere zeppo di trattamenti speciali e per avere questo e quello dovranno muoversi con un certo anticipo perché le prenotazioni arrivano già al 2010.
L'Hilton, che ha siglato con Acqua Marcia un accordo di 18 anni per la gestione dell'immobile, ha chiamato a dirigerlo Paolo Biscioni, toscano, già al Rome Cavalieri.
Da equilibrismo diplomatico è la concorrenza con l'hotel Cipriani, dall'altra parte della Giudecca, era il rivale più insidioso. Allora Biscioni ha preso come assistente il figlio di Natale Rusconi, direttore dell'albergo-gioiello, rinsaldando un'amicizia che dura da trent'anni. Al Cipriani le stelle del cinema, nel Molino ottocentesco in stile neogotico una clientela business. Lì un giardino incantato dove gli ospiti sussurrano, qui un centro congressi da 1.500 posti nell'ex pastificio, 25 ascensori, 20 mila metri quadrati di moquette inglese, un profluvio di stoffe Rubelli, lampadari Fortuny, legni ebanizzati.
I nuovi clienti dovranno far fruttare l'investimento di 200 milioni di euro, peraltro già compensato: a un mese dall'inaugurazione, il valore è schizzato a oltre 500.
Estratto da L'espresso del 4/05/07 a cura di Pambianconews