Quella di Chantecler è la storia della Dolce Vita caprese espressa con la semantica dei gioielli e portata sino ad oggi.
Gabriele, Maria Elena e Costanza Aprea, figli di quel Salvatore che affiancò il fondatore di Chantecler negli anni Cinquanta per poi rilevare integralmente l'azienda, stanno fronteggiando un successo che marcia a ritmi del +50% del fatturato da un esercizio all'altro. Tanto da prevedere 21 milioni di euro per il 2007, contro i 15 e mezzo del 2006 e i 10 del 2005.
Gabriele Aprea, amministratore delegato dell'azienda, ha varato nuove strategie che portano i gioielli Chantecler oltre i confini campani, in giro per il mondo attraverso mostre private e ha deciso di abbandonare Capri, trasferendo la nuova sede vicino a Napoli aprendo un ufficio a Valenza e un flagship a Milano.
Ora, la preoccupazione dei tre fratelli Aprea è di saper gestire una crescita galoppante. «Una cliente giapponese ha visitato una nostra mostra al Principe di Savoia e ha registrato il marchio a Tokyo, rivelandoci poi che ce lo avrebbe girato a patto di diventare nostra partner per quel mercato, svela Aprea. Ora fa 1 milione di euro l'anno e sta proponendoci una serie di shop in shop nei department store giapponesi».
Estratto da CorrierEconomia del 30/04/07 a cura di Pambianconews