Innovazione e storia: due concetti spesso antitetici, ma che nel Salone del Mobile si completano in un matrimonio ideale. Ne è un perfetto esempio Kartell, il re della plastica design: il suo stand in Fiera è il trionfo dei nuovi progetti, accanto ai quali però ben potrebbero figurare molti dei pezzi in mostra nel Kartellmuseo attiguo alla fabbrica di Noviglio, una realtà unica nel mondo del design che proprio questa sera verrà riaperto dopo la ristrutturazione.
Oggi le redini della Kartell sono rette dal genero Claudio Luti, che ne ha fatto una realtà da 130 milioni di fatturato nel 2006: e per il 2007 i progetti non mancano. «Proseguiamo la diversificazione iniziata con i divani, spiega, e con l'illuminazione, che ci sta dando grandi soddisfazioni. Anche se il nostro prodotto di punta restano sempre le sedie: soprattutto la Louis Ghost, tanto che ho dovuto raddoppiare gli stampi per la sua produzione».
Il lusso di cambiare. Non a caso, un recente studio di Pambianco Strategie di Impresa assegna a Kartell la terza posizione in un'ideale classifica delle aziende del mobile con le carte in regola per la Borsa. Dove, al secondo posto, troviamo Bisazza, il leader mondiale del mosaico, segnalato anche da Mediobanca come una delle più dinamiche tra le medie imprese italiane. Dopo aver chiuso il 2006 con 117,3 milioni di fatturato (più 17,3%), nel primo trimestre l'azienda veneta è già a quota 31 milioni.
«Ma nel mondo del mobile ci consideriamo ancora in fase di transizione, spiega l'amministratore delegato Piero Bisazza, perché solo da poco abbiamo iniziato la produzione di pezzi d'arredamento, in tiratura limitata, che però vediamo sempre più spesso esposti accanto ai marchi più noti del design. Certo, sono per un target di lusso, quindi non cerchiamo i grandi numeri: ma anche Bisazza Home sta diffondendosi. Quanto al nostro core business, il mosaico, abbiamo ancora incoraggianti margini di crescita in Europa e Oltreoceano, dalla vicina Germania fino all'Australia». Il segreto di tanto dinamismo? «Credo nella conquista della distribuzione diretta, che ci dà grandi frutti: non a caso, abbiamo filiali e non importatori. E soprattutto, ho la fortuna di lavorare con soci che si fidano di me: la mia famiglia».
Estratto da Il Giornale del 19/04/07 a cura di Pambianconews