Tra gli affollati stand del Micam, una delle più importanti manifestazioni europee dedicate alle calzature, serpeggiava ottimismo, grazie anche all'affiusso record di visitatori, in particolare stranieri. Per il settore il 2006 è stato un anno di transizione: la produzione, in valore, è tornata a crescere (+3,6%) e così pure l'export (+6,4%) e molti espositori parlano di ripresa, un trend che riguarda ogni comparto rappresentato al Micam, dalla fascia media a quella alta, dalla calzatura moda alle scarpe gioiello e di super lusso, dalla donna all'uomo e al bambino.
«Alcuni marchi scelgono di fare presentazioni in showroom, ma per noi la fiera resta il mezzo migliore per raccogliere ordini e per farci conoscere dalla clientela internazionale, afferma Antonio Putzolu, 29 anni, vicepresidente di Barrett, azienda di calzature da uomo di fascia alta. Quello che notiamo da qualche anno a questa parte è un riposizionamento dell'intero settore calzaturiero e delle singole produzioni aziendali verso l'alto di gamma. Spesso si vende un numero minore di calzature, ma crescono i ricavi».
Nella fascia media e medio alta, nello sport e nel bambino aumentano anche i volumi, oltre ai fatturati. È il caso della Manas di Montecosaro Scalo (Macerata). «Cresciamo al ritmo del 20-25% da 5 anni, spiega Cleto Sagripanti, che guida l'azienda di famiglia insieme ai fratelli. Produciamo 8mila paia di scarpe al giorno avvalendoci delle aziende del nostro distretto».
Bene anche il segmento bambino, dove le griffe stanno investendo sempre di più. «Nel 2006 le vendite sono cresciute del 30%, spiegano al coloratissimo stand Primigi, leader italiano del settore. Ora puntiamo ai mercati europei, anche con investimenti in pubblicità e comunicazione nei singoli Paesi».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 16/03/07 a cura di Pambianconews