Piazza Affari si riscatta grazie alla presenza sul listino del made in Italy. L'esempio migliore è dato dall´industria calzaturiera, praticamente assente sugli altri listini europei e invece ben rappresentata a Milano da Geox e Tod's, due aziende che tra l'altro si sono rivelate molto redditizie per chi ha deciso di inserirle nel proprio portafoglio. Entrambi i titoli erano sui massimi di sempre prima della correzione e ora si trovano poco sotto.
Oltre al buon andamento generale dei mercati, le performance di Geox e Tod's trovano la propria spiegazione nel fatto che entrambe si rivolgono a una clientela abbiente e, non a caso, dagli analisti i loro sono considerati titoli del lusso, uno dei comparti preferiti dagli investitori. La crescita delle vendite è infatti assicurata dai cosiddetti Paesi emergenti dove aumenta il numero delle persone appartenenti al ceto medio e sta letteralmente esplodendo quello dei super-ricchi. Il tutto partendo da una solida base rappresentata dal mercato italiano ed europeo.
Negli ultimi dodici mesi la società guidata da Mario Moretti Polegato, che capitalizza 3,2 miliardi di euro, ha reso il 15% ai propri azionisti e dall'inizio del 2007 vanta ancora un progresso del 6%, nonostante la violenta correzione dei mercati. L'azienda di Diego Della Valle, che vale in 1,9 miliardi, ha reso il 2,3% nell'ultimo anno e dal primo di gennaio è in rialzo del 2,9%. Entrambe vengono scambiate abbondantemente sopra il prezzo di quotazione: Geox è stata collocata a 4,6 euro nel dicembre 2004 e oggi vale 12,4 euro; Tod's a 40 euro nel novembre del 2000 oggi tratta a 63 euro (nell'aprile del 2002 c'è stata un'altra vendita di azioni a un prezzo di 53 euro). Per entrambi i titoli gli analisti vedono ancora ampi margini di apprezzamento. CA Cheuvreux e Merrill Lynch hanno su Geox target price rispettivamente di 13,8 e 13,7 euro, mentre Centrosim ha un prezzo obiettivo su Tod's di 73 euro (per Bnp Paribas è leggermente più basso a quota 69,5 euro). A sostenere i due titoli hanno contribuito di recente anche le pubblicazioni dei risultati preliminari del 2006.
Se a Piazza Affari l´industria calzaturiera è rappresentata da Geox e Tod´s, sulle piazze finanziarie estere i nomi a cui prestare attenzione sono quelli di Nike e Adidas che, a differenza dei due produttori italiani, sono specializzati nell´abbigliamento sportivo. Il leader mondiale americano e il numero due tedesco sono veri e propri colossi borsistici, visto che capitalizzano rispettivamente 26,3 miliardi di dollari e 7,2 miliardi di euro. La forchetta delle valutazioni si è decisamente allargata negli ultimi mesi, cioè da quando Adidas non ha più potuto beneficiare dei Mondiali di calcio giocati in Germania e quindi in casa, un evento da cui aveva ricevuto un importante impulso sia in termini di vendite che di immagine. Dal luglio scorso, cioè dalla vittoria degli Azzurri a Berlino, i titoli Nike hanno guadagnato più del 25% passando da 80 a 105 dollari (prima della correzione hanno fatto segnare un nuovo record a quota 110 dollari), mentre Adidas ha, seppur senza gravi conseguenze, innestato la retromarcia: valeva 37 euro l'estate scorsa e ne vale 36 oggi (mentre i massimi di sempre sono situati oltre quota 44 euro).
Estratto da Affari & Finanza del 12/03/07 a cura di Pambianconews