I criteri di «eco-sostenibilità» e di «responsabilità sociale» ora entrano anche nel mondo della moda. Nella prossima stagione primaverile, la moda darà il via alla svolta naturista, con gli stilisti che proporranno vestiti realizzati senza l'utilizzo di pesticidi e prodotti in fabbriche che non sfruttano i lavoratori. Sono infatti pronti a sfilare gli abiti di seta con innesti in vimini proposti da Cynthia Rowley, la collana di Jimmy Choo con pelle scamosciata e legno, oppure il braccialetto ricoperto di conchiglia e diamanti di John Hardy.
I negozi Sales Fifth Avenue e Bergdorf Goodman si stanno adeguando alla nuova tendenza con la proposta di collezioni ispirate al nuovo ideale naturista. E anche la catena H&M ha dichiarato di voler introdurre la sua prima linea di abbigliamento in cotone organico.
"Non ci sono dubbi ha spiegato Michael Gould, presidente di Bloomingdale's, sull'opportunità di crescita del settore. Il pubblico sta aumentando l'attenzione riservata alle società che sviluppano un'etica ecologista. Ma non vogliono certo rinunciare alla qualità, alla moda e alle novità". Il mercato Usa per beni e servizi eco-sostenibili è stato stimato in 229 miliardi dollari. Gli studi hanno dimostrato come tre-quarti della popolazione Usa si è detta disposta a pagare anche il 10% in più per prodotti realizzati con metodi versi.
Estratto da Finanza & Mercati del 27/02/07 a cura di Pambianconews