Il centro studi Smi-Ati, l'associazione delle aziende dei tessile-abbigliamento, ha tracciato un bilancio (ancora provvisoio) dell'intera filiera per il 2006. I dati sono meno positivi di quelli dell'Istat, ma prevedono pur sempre una crescita lievemente inferiore al 2%.
Rispetto al 2005 la produzione è aumentata del 1,6%, in controtendenza rispetto agli anni precedenti. Nel 2005 infatti il valore era stato di 43,703 miliardi, in calo de15,4% sul 2004.
L'import di prodotti del tessile-abbigliamento nel 2006 è cresciuto motto di più rispetto al 2005 (+11,2% rispetto al 4,4%) e l'aumento maggiore ha riguardato la Cina, che da sola ha soddisfatto il 22,4% della capacità di assorbimento del mercato italiano.
Cresce il settore "nobilitazione tessile" che tra i diversi microcomparti, è quello che nel 2006 ha registrato la maggior crescita di fatturato (+5%). Gli altri sono tessile-laniero (+2,8%), tessile-serico (+2,6%), tessile casa (-1,2%) e tessile-cotoniero (quello in maggiore sofferenza, con un calo dei 2,3%). le aziende del comparto della nobilitazione segnalano però una compressione dei margini.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 21/02/07 a cura di Pambianconews