Driade è uno dei marchi del design italiano e nel corso del 2006 ha affrontato un vero cambiamento di pelle, adottando il modello duale. Da fine aprile, cioè, è governata da un consiglio di sorveglianza e da un comitato di gestione, secondo uno schema che non solo ha reso possibile coinvolgere tutti gli azionisti, ma ha permesso anche di affrontare il passaggio generazionale e di disciplinare quelli che verranno in futuro.
«Abbiamo la fortuna di avere sempre avuto ottimi rapporti tra le famiglie, ma non c'è dubbio che questo nuovo statuto garantisca una grande serenità, dice Elisa Astori, 35 anni, vice presidente e amministratore delegato, destinata a raccogliere il testimone del padre Enrico. Il comitato di sorveglianza consente di coinvolgere e informare tutti gli azionisti, che hanno responsabilità importanti e prendono un compenso. Rispetto ai consigli di famiglia, che avevamo in precedenza e che si svolgevano due-tre volte l'anno, la governance alla tedesca permette un reale coinvolgimento di tutti nel progetto».
Il 2006 per Driade (25,3 milioni di giro d'affari nel 2005) si è chiuso in pareggio. «Negli ultimi anni abbiamo fatto investimenti ingenti per trasformarci da produttori a editori secondo un piano che si è concluso nel 2006. Già i primi mesi di quest'anno indicano una buona crescita».
Estratto da CorrierEconomia del 19/02/07 a cura di Pambianconews