Carlo Molteni, amministratore delegato di Molteni e C. è soddisfatto e guarda avanti. «Le cose ci vanno discretamente bene, il fatturato del nostro gruppo ha raggiunto nel 2005 un livello di tutto rispetto, 207 milioni di euro, salendo a 240 l'anno successivo». E aggiunge: «Adesso dobbiamo pensare a come farne altri, di utili. Un obiettivo che sta assorbendo tutti i nostri sforzi».
Quello di Molteni non è un caso isolato, ma in sé esemplare. «Noi investiamo il 4-5% degli utili in ricerca e innovazione, in particolare ci interessa la meccanizzazione dei processi produttivi. Ecco perché vogliamo ottimizzare i ricavi, perché intendiamo puntare sul miglioramento della qualità dei processi e del prodotto».
In più Molteni è un'azienda con forti radici nella tradizione brianzola che non delocalizza la produzione, nè intende farlo e che semmai sta puntando tutto sull'ampliamento della rete distributiva commerciale a livello mondiale, non soltanto nel Far East. Si tratta per di più di un'azienda che esporta il 60% del totale della sua produzione. Ma in Cina Molteni e C. ci va per vendere mobili di qualità, non per risparmiare sul costo del lavoro.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 12/02/07 a cura di Pambianconews