La famiglia Ferragamo ha affidato al manager lombardo Michele Norsa (nella foto), ex Valentino, il compito di portare l'azienda in Borsa. Facile a dirsi, più complesso da fare nei tempi e soprattutto nei modi giusti, tenuto conto che il gruppo ha sempre avuto una gestione familiare. La vera scommessa è proprio questa: accompagnare alla quotazione una società solida, che nel 2006 ha superato i 600 milioni di ricavi (575 nel 2005), realizzati per oltre il 90% all'estero, con 2mila dipendenti, 221 negozi gestiti direttamente e 450 complessivi n 55 Paesi. «La quotazione è una scelta di libertà fatta dalla famiglia, perché ciascuno, giovane o meno giovane, sia in futuro libero di decidere se restare o uscire», spiega Norsa.
Il piano industriale sarà pronto in primavera e di sbarco in Borsa si comincerà a parlare nella seconda metà dell'anno in corso. Norsa ha già le idee chiare sulla strategia di fondo: «Il nostro modello di business è Hermès, dice. Il marchio Ferragamo ha un potenziale molto alto da esprimere, puntando soprattutto al segmento del lusso, e sarà fondamentale far partecipare il mercato a questo valore, attraverso l'immagine e la comunicazione. Anche Hermès ha fatto un percorso simile e per Ferragamo questo è un obiettivo da qui a cinque anni. Ma il punto d'arrivo è fissato: far sì che il pubblico percepisca il nostro come un marchio dei lusso».
Estratto da Ventiquattro del 4/02/07 a cura di Pambianconews