La 64esima edizione di Pitti Bimbo fa registrare aumenti importanti nel numero dei visitatori. Guardando ai dati di affluenza, la crescita dei compratori italiani dovrebbe infatti attestarsi a circa + 3,6%, mentre si attendono risultati ancora più positivi per il fronte estero, che fino a ora registra quota + 6%. Se questi dati dovessero essere confermati anche alla chiusura, il numero finale dovrebbe attestarsi attorno ai 10.700/10.800 compratori, contro i 10.300 dello scorso gennaio 2006.
"Si percepisce forte lo spirito positivo che attraversa tutto il settore, afferma Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, la moda per bambini sta crescendo bene, lo dicono sia i fatturati, sia i consumi nazionali sia le esportazioni". L'energia che il fronte dell'export sta immettendo nel comparto per neonati e ragazzi emerge chiara anche dal dettaglio dei mercati presenti. "Stanno crescendo a ritmi molto sostenuti le presenze di buyer provenienti dai mercati emergenti, come la Cina, la Russia e tutti i paesi dell'Est europeo, dice Agostino Poletto, direttore marketing & sviluppo, ma importantissime sono anche le performance dei principali mercati come Spagna, Giappone, Stati Uniti e Olanda".
Anche in questa edizione le sfilate sono state molto seguite da stampa e compratori, a conferma del ruolo di promozione e informazione sui prodotti che esse svolgono. “La formula della sfilata, dice ancora Raffaello Napoleone, funziona bene per le aziende che decidono di investire in questa forma di presentazione. E un buon equilibrio va mantenuto anche tra gli obiettivi di spettacolarizzazione e comunicazione dei singoli marchi e l'immagine complessiva di Pitti Bimbo, che si è sempre basata sulla qualità dei prodotti e sulla freschezza e spontaneità dell'infanzia. Insieme a esperti di settore stiamo lavorando alla stesura di una serie di criteri a cui le aziende che vogliono sfilare a Firenze dovranno ispirarsi per la regia dei bambini che indossano i capi, allo scopo di mettere sempre più in evidenza il carattere giocoso e di socializzazione di queste vere e proprie rappresentazioni pubbliche”.
A cura di Pambianconews