Il mercato cresce e gli operatori affilano gli strumenti per conquistare terreno. Mentre la seconda giornata della rassegna Pitti uomo si è chiusa ieri con un aumento del 3% dei buyer stranieri. C'è chi punta a rafforzare il marchio, chi è convinto che tutto si giochi su un controllo più diretto della distribuzione. Poi c'è chi si prepara, è il caso di Ferragamo, a mettere nero su bianco, per fine aprile, un piano industriale che sarà il punto d'avvio per lo sbarco a Piazza Affari nel 2008.
In una fascia che non è quella del lusso di Ferragamo, Tombolini e Paoloni puntano a rafforzare i loro marchi. « Il nostro piano di sviluppo punta sui marchi Tombolini e Hilton e su un deciso recupero di redditività, prima ancora che sull'aumento del fatturato» spiega Fiorella Tombolini, presidente e a.d. dell'azienda di famiglia, che ha chiuso il 2006 con ricavi vicini a 60 milioni, in linea con l'anno precedente, e risultati in miglioramento dopo due anni deludenti. E che ora guarda a un partner per far decollare i brand di punta. «Per sviluppare questi marchi c'è bisogno di risorse, aggiunge Tombolini, e noi siamo aperti all'ingresso di soci di minoranza, industriali o di equity».
Anche Paoloni, sempre marchigiana, 60 milioni di ricavi nel 2006, fallito il tentativo di acquisire Cerruti, investe sul rilancio del proprio marchio. E per conquistare i mercati esteri si affida a Lothar Reiff, per anni art director e membro del management board di Hugo Boss. Reiff da pochi mesi è consulente creativo e supporterà l'azienda nelle strategie di posizionamento del brand all'estero.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 12/01/07 a cura di Pambianconews