Il tempo resta incerto, ma la possibilità di schiarite aumenta. «La convalescenza è superata dice Raffaello Napoleone (nella foto), amministratore delegato di Pitti Immagine, e lo si vede girando per gli stand: c'è un'aria positiva, una grande energia, che negli anni scorsi non si avvertiva». Prima di arrivare a parlare di piena salute, però, qualche intervento terapeutico è essenziale. «Non dimentichiamo, ha precisato Paolo Zegna, presidente di Smi-Ati, la federazione delle aziende tessili e di abbigliamento, che in quattro anni abbiamo perso il 5% del fatturato e 85mila addetti. Ma rappresentiamo pur sempre quasi il 25% dell'attivo commerciale».
Di fronte al ministro dei Beni culturali, Francesco Rutelli, e al sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, che hanno partecipato ieri all'inaugurazione del 71° Pitti Immagine Uomo, la più importante rassegna mondiale di moda maschile che presenta le collezioni A/I 2007-2008; gli imprenditori del settore hanno indicato con chiarezza quali sono le leve su cui agire e le terapie da adottare. «Puntiamo tutte le forze su pochi obiettivi ma molto chiari», ha detto Zegna. La formazione, prima di tutto. Poi la crescita dimensionale, l'offerta di incentivi per facilitare gli accorpamenti tra aziende e l'aumento della dimensione media. Ma, soprattutto, il Governo deve appoggiare l'espansione all'estero del made in Italy.
Meglio dieci iniziative in meno, ma tutte di alto livello e calibrate sui diversi mercati, è in sintesi la richiesta degli imprenditori. Non solo. «Nei mercati dove siamo più presenti, dove i fatturati sono più alti, ricorda Napoleone, la promozione è stata completamente abbandonata. Ed è lì che perdiamo posizioni. È importante presidiare anche i mercati in cui siamo forti con iniziative di alta qualità».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 11/01/07 a cura di Pambianconews