Geo Spirit è passata in cinque anni da un fatturato di sei milioni di euro a 100 milioni di ricavi con un margine operativo lordo del 25%. L'azienda è frutto dell'avventura imprenditoriale di due amici, Mauro Paganelli e Graziano Gianelli, ex dipendenti Ciesse Piumini. Ieri al Pitti Uomo lo stand Geo Spirit, che raggruppa i marchi Peuterey, Geospirit, Kejo e Dekker, è stato preso d'assalto. Un successo che lascia storditi gli stessi proprietari. «Chiuderemo il bilancio al 31 marzo 2007 con un fatturato aggregato vicino ai 100 milioni, spiega Gianelli, amministratore e responsabile marketing di Geo Spirit (marchi Geospirit e Peuterey), a cui si affianca la società D&K distribution (marchi Dekker e Kejo), e una crescita del 25% rispetto all'anno scorso. Ma ancora siamo sorpresi da questo successo».
«La svolta è stato capire che non bastava più fare collezioni accattivanti, aggiunge, ma serviva un progetto che abbracciasse anche la comunicazione e il canale distributivo». Da qui i forti investimenti in comunicazione, pari al 10% del fatturato, e in ricerca.
Oggi l'azienda toscana realizza oltre confine il 20% del fatturato, ma sta organizzandosi per incrementare la quota export. Il salto sarà lo sbarco, dalla prossima stagione A/I 07-08, negli Stati Uniti, in Giappone e in Russia.
Nel frattempo è partita la prima licenza, alla vicentina Albisetti, per sciarpe e cappelli, che dalla P/E 2007 sarà affiancata da quella mare e intimo (sempre a Albisetti).
Estratto da Il Sole 24 Ore del 11/01/07 a cura di Pambianconews