Quello che è appena cominciato sarà un anno di crescita per i mobili italiani. La conferma arriva da Roberto Snaidero (nella foto), presidente di Federlegno Arredo, l'associazione dei settori a monte e valle dell'arredo italiano. «Il 2007 proseguirà sulla falsariga del 2006 e con molta probabilità ne replicherà gli stessi tassi di crescita» spiega il presidente. Tirano un respiro di sollievo gli industriali del settore che con i risultati positivi del bilancio dell'anno scorso assistono alla tanto sospirata inversione di tendenza.
Era da circa un quinquennio che venivano registrati segni negativi. Il 2006 ha interrotto il ciclo, segnando l'inizio di un nuovo corso. Sono tornati al positivo tutti gli indicatori congiunturali della filiera: i dati preconsuntivi mostrano un recupero del fatturato totale (quasi 38 miliardi di euro) del 2,7%. La spinta più consistente al recupero è arrivata dalla crescita delle esportazioni che hanno raggiunto i 12,5 miliardi di euro con un incremento del 4,5% rispetto all'anno precedente. Significativo anche il dato del consumo interno che raggiunge un tasso di crescita (+4%) ben al di sopra delle previsioni. Ma il dato preoccupante rimane quello sulle importazioni che continuano a crescere con un ritmo elevato. L'anno scorso sono aumentate del 13,3% a fronte di una crescita del 4,5% delle esportazioni. Il risultato è un segno negativo nella bilancia commerciale del 4,3 per cento rispetto all'anno precedente. Superfluo evidenziare che è la Cina il motore della crescita delle importazioni nel mercato italiano, con un prodotto a basso costo.
Insieme al cambiamento strutturale del settore del mobile italiano si assiste anche ad una sostituzione dei mercati d'esportazione. Mentre fino a qualche tempo fa Stati Uniti e Germania erano i motori della crescita dell´export italiano adesso il primato è della Russia (cresce a ritmi del 20%) mentre i primi due retrocedono. Si conferma in aumento anche il mercato spagnolo (+7,9%) che si colloca al sesto posto nella classifica dei paesi di destinazione dei prodotti italiani, subito dopo la Russia. Significativi i risultati in Ucraina ed Emirati Arabi Uniti dove si cominciano ad esportare valori interessanti.
Estratto da Affari & Finanza del 8/01/07 a cura di Pambianconews