Andrea Tomat è stato il primo italiano a credere nelle potenzialità economiche dell'Europa centro-orientale: i suoi primi affari a Bucarest e dintorni risalgono all'inizio del 1991, ossia pochi mesi dopo la definitiva apertura al mercato dell'ex blocco sovietico. A più di 15 anni di distanza, l'imprenditore che controlla le due società Lotto (abbigliamento e scarpe sportive) e Stonefly (urban shoes) ha delocalizzato tra Bulgaria e Romania quote importanti della sua produzione. La nota sorprendente è che i due Paesi si sono trasformati nel tempo anche in mercati di sbocco: oggi il fatturato sviluppato dalle due società in quell'area è di 5-6 milioni di euro.
Tomat, che alle cariche aziendali assomma quelle di presidente della Fondazione Nord-Est e di Unindustria Treviso, proprio in quest'ultima veste ha promosso a partire dal 2001 un programma di aiuti in collaborazione con un pool di banche nazionali e locali per incentivare la presenza di imprese trevigiane in loco e favorire gli scambi tra le due aree.
I risultati non si sono fatti attendere: Romania e Bulgaria comandano la classifica degli investimenti diretti provenienti dalla provincia. «Oggi internazionalizzare le nostre attività guardando verso est» continua Tomat «non significa soltanto delocalizzazione produttiva. Anzi, credo che chi si è avvicinato a questi mercati avendo come unico obiettivo il low cost abbia sbagliato strategia. Sin dall'inizio Lotto e Stonefly hanno scelto un approccio diverso,
cercando di coinvolgere partner locali e, soprattutto, destinando all'area una parte della produzione».
Estratto da Economy del 5/01/07 a cura di Pambianconews