La pelletteria italiana gode da due anni dei benefici derivanti dalla spinta propulsiva generata dalla domanda estera e le indicazioni congiunturali che emergono dall'analisi delle principali variabili del primo semestre del 2006 confermano il trend positivo. Questo è quanto è emerso dall'indagine effettuata da Aimpes, l'Associazione italiana manifatturieri pelli e succedanei. La marcata connotazione all'export del settore ha influenzato positivamente anche i livelli produttivi per i quali si attende, a conclusione del 2006, un nuovo aumento compreso fra il 2 e il 4%.
Nel dettaglio, le vendite all'estero relative al periodo gennaio-maggio 2006 ammontano a 1.100 milioni di euro e segnano una crescita complessiva del 15,8% a valore e del 10,4% in volume. Nell'insieme dell'export è come sempre preponderante la presenza di prodotti in pelle, con sostenuti ritmi espansivi sia nel fatturato (+25%) sia nei volumi (+17%) e una loro incidenza, nel valore complessivo esportato, superiore al 70%. In aumento anche l'export in quantità, che segna un incremento del 10%: il peso dei prodotti in pelle, in questo caso meno rilevante di quelli in sintetico, mostra però una dinamica espansiva più accentuata (+17% rispetto al +6% del sintetico).
Il core business della pelletteria italiana è come sempre rappresentato dalle borse da donna, il cui valore di export (664 milioni di euro) è aumentato del 14%, con volumi in crescita del 4%. In questo settore si colloca la produzione delle aziende del lusso e del cosiddetto “lusso accessibile”, che da sole contribuiscono in maniera determinante a questi risultati.
Analizzando la geografia dell'export, Giappone e Stati Uniti rimangono rispettivamente al secondo e al quarto posto nella lista dei destinatari del prodotto made in Italy, con un incremento in entrambi i casi di oltre il 5%. In Europa i tassi di crescita più sostenuti riguardano la Russia (+56%) e la Spagna (+23%). Nel complesso però accelerazioni più o meno significative si sono registrate in pressoché tutti i mercati di sbocco di maggior rilievo per il settore, in alcuni casi anche di consistente misura, come nell'area del Sud-Est asiatico (Corea del Sud +56%; Taiwan +54%; Singapore +41 %) e nei Paesi Arabi (Emirati Arabi +42%; Kuwait +23%; Arabia Saudita +14%).
Estratto da Largo Consumo del 19/12/06 a cura di Pambianconews