Il trattato di libero scambio con gli Stati Uniti è un passaggio importante nella strategia del Governo marocchino per uscire dall'immagine low cost ed entrare in quella offshore, con sufficienti capacità tecnologiche e umane per supportare i vantaggi offerti dalle alleanze commerciali. L'intesa con Washington garantisce in vario modo dieci anni di accesso privilegiato al mercato Usa, e ha già portato, solo nel tessile, a tre importanti investimenti.
Gli spagnoli del gruppo Tavex a Settat, vicino a Casablanca. Gli americani della Fruit of the Loom, che hanno preferito il Marocco alla Cina e opereranno da Skhirat, tra Rabat e Casablanca. E sempre a Skhirat una joint venture marocchino-italiana, fra il gruppo Senoussi e la Legler di Ponte San Pietro (Bergamo) per un grosso impianto che già produce esclusivamente tessuto jeans (denim) destinato quasi tutto al mercato americano, con tecnologia italiana.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 19/12/06 a cura di Pambianconews