È una media impresa che punta a diventare grande. Un marchio tra i più conosciuti sul mercato italiano delle catene di abbigliamento. Ma la Conbipel resta soprattutto un esempio di azienda familiare che, partita da piccolissima impresa, può diventare un piccolo gigante. Il tutto passando attraverso tre settori merceologici diversi: la pelletteria, le pellicce e l'abbigliamento.
«In effetti, ammette Franco Massa, fondatore di Conbipel, è come aver fatto tre mestieri diversi. Conbipel infatti è nata 40 anni fa come azienda artigianale produttrice di piccola pelletteria , poi (visto che il mercato apprezzava) abbiamo introdotto i primi capi in pelle. Alla fine degli anni '70 nascevano le prime Tv commerciali regionali e noi abbiamo investito in pubblicità e aperto nuovi negozi a Torino e Asti. Dieci anni dopo le pellicce sono entrate in crisi e il negozio monomarca basato solo su pelle e pellicceria non era consigliabile. E' così che arriva la svolta degli anni '90: passiamo all'abbigliamento che oggi (a dispetto del nome) rappresenta il 95% dei nostri prodotti».
Negli anni gli investimenti sono stati massicci anche per quanto riguarda i punti vendita: basta solo pensare che oggi la Conbipel ha 150 negozi monomarca su tutto il territorio nazionale gestiti direttamente dalla sede di Cocconato d'Asti e senza neanche dover ricorrere al franchising. A questi si aggiungono i negozi di Mosca, Dubai, Istanbul, Praga e altre 15 aperture per il 2007. «Le nostre vendite, per fortuna, continuano a crescere. Nello scorso anno i capi venduti hanno raggiunto quota 11 milioni e 800 mila con una crescita del 12%. A ciò si aggiunge che nel 2005 i nostri punti vendita hanno registrato un incremento del giro d'affari del 7% (pari a una media di 288 milioni di euro) e per il futuro si parla di una crescita media del 14%».
Estratto da CorrierEconomia del 15/12/06 a cura di Pambianconews