Prima di fare il grande passo c'è stato un lungo dibattito in famiglia. Poi Adolfo e Giannunzio Guzzini, amministratore delegato e presidente di iGuzzini illuminazione, hanno deciso di entrare nel club delle aziende italiane di marca che producono in Cina. Con mille distinguo. Nessuna delocalizzazione ma apertura di una nuova linea produttiva destinata a soddisfare, con criteri di qualità, il segmento di mercato locale che viene influenzato dal prezzo e che sta facendo la fortuna dei cinesi veri e dei cinesi clonatori, i nemici delle aziende con un brand da difendere. Che ora contrattaccano. Con prodotti realizzati in Estremo Oriente per i mercati dell'Estremo Oriente o dei Paesi in via di sviluppo. Insomma, una strategia di presidio dei committenti potenziali (non è stato ancora scelto il marchio) che farà da corollario alla attività tradizionale.
Il core business di iGuzzini cresce con i ritmi che un mercato complesso come quello delle costruzioni e degli impianti degli edifici registra. Le stime per il 2006 parlano di 183,9 milioni di fatturato, il 10% in più rispetto all'anno scorso, con una prevalenza dei ricavi dall'export: 126,9 milioni, il 13% in più. L'ebit è del 14% con un roe dell'11,9%.
Estratto da Il Mondo del 15/12/06 a cura di Pambianconews