«Nel 2007 stimiamo una crescita del mercato pubblicitario intorno al 2%». Gli investimenti netti dovrebbero arrivare a 9,04 miliardi di euro: circa 180 milioni in più rispetto al 2006. Per Paolo Duranti, managing director di Nielsen Media Research per il Sud Europa, «in assenza di eventi mediatici importanti come i Mondiali di calcio e le elezioni, e di segnali forti di ripresa dell'economia, il 2007 si presenta il linea con il 2006. La forte crescita del 2004 (+7,4%), aggiunge Duranti, ci aveva illuso che la corsa degli investimenti pubblicitari potesse riprendere, poi, negli ultimi due anni, il mercato ha fatto registrare variazioni positive del 2,8% e del 2,4% che, se da un lato confermano la fiducia delle imprese nella comunicazione, dall'altro corrispondono appena al recupero dell'inflazione».
Nelle previsioni per il 2007, l'Italia presenta valori sostanzialmente in linea con Regno Unito, Germania e Francia mentre è la Spagna a far salire la media europea fino al +4%. Il Nord America dovrebbe crescere del 4,7% e l'Asia del 6,9%: «Con la Cina che dopo aver superato, quest'anno, per volume il nostro Paese, spiega Duranti, diventerà più importante anche della Francia».
Anche nel 2007, in Italia, la tv generalista continuerà a rallentare «come è logico che sia considerato l'avvicinarsi del limite che il mezzo stesso permette, e nonostante l'ampliarsi dell'offerta»: l'incremento della raccolta sarà intorno allo 0,8%, con una quota di mercato, relativa alla pubblicità commerciale nazionale, comunque superiore al 53°%. Nel 2007 la stampa si attesterà sul +2,3% per effetto del rallentamento dei periodici (+2,2%) e della conferma dei quotidiani (intorno al +2%); da gennaio anche la free press entrerà nelle rilevazioni di Nielsen. La radio aumenterà del 2,5%; mentre il cinema dovrebbe recuperare leggermente e le affissioni saranno stabili.
Internet diventa sempre più strategico per molte delle quasi 6mila aziende italiane che ogni anno investono in comunicazione: dopo il +44,4% del 2006, nel 200 si prospetta per la rete una progressione del 31,4%. «Il mezzo internet, dice Duranti, è partito ormai in modo deciso in tutta Europa». Oggi vale l'1,3% del mercato ma in una decina d'anni, come sostengono alcuni operatori, potrebbe raggiungere il 5-10% degli investimenti complessivi.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 14/12/06 a cura di Pambianconews