Guru al bivio. La crescita esponenziale registrata dal marchio nel corso degli ultimi anni è coincisa con un incremento superiore dei costi. L'effetto consequenziale è stata l'evaporazione dell'utile. “L'azienda dovrà ora riequilibrare i conti”, ha spiegato a MFF Patrick Nebbiolo, il manager che affianca il fondatore del marchio, Matteo Cambi nella gestione della griffe lanciata nel 1999. “Innanzitutto già dal prossimo anno ricominceremo a recuperare marginalità oltre a proseguire la crescita dei ricavi che attendiamo per il 2006 intorno ai 100 milioni di euro' (per quanto riguarda i costi e il risultato finale Nebbiolo però preferisce non sbilanciarsi). ´Inoltre abbiamo appena creato una nuova area finanziaria capitanata da Paolo Gigante, nominato direttore finanziario amministrativo del gruppo, con l'obiettivo di ottimizzare e rivedere le strategie finanziarie”.
Da sempre fedele alla politica dell'autofinanziamento (che però non basta più: i debiti finanziari a breve, nel biennio 2003-2005 sono passati da 0,8 a 19,5 milioni, e lo scorso anno è apparso anche un indebitamento a medio-lungo termine per 9,5 milioni, per un importo totale 28,8 milioni, che al netto dei 6 di liquidità fanno una cifra analoga ai 24 milioni di patrimonio netto), Guru ha registrato nel 2005 ricavi a 86,4 milioni di euro in salita del 30% rispetto al 2004 e più che raddoppiati rispetto al 2003 (vedere tabella in pagina). Parallelamente però, sempre fra il 2003 e il 2005, i costi di gestione sono più che triplicati passando da 14,9 milioni di euro (pari al 41,5% dei ricavi) a 49,5 milioni (pari al 57,3% di ricavi).
“È un gruppo cresciuto tanto a discapito della redditività”, ha commentato Carlo Pambianco, a capo della omonima società di consulenza aziendale, “per ora godono di buona salute, considerando anche il rapporto tra patrimonio netto e debiti, ma in futuro se non corrono i ripari potrebbero avere bisogno di un supporto finanziario”.
Estratto da MFFashion del 7/12/06 a cura di Pambianconews