Guardano il mondo dall'alto in basso. Da soli o in compagnia di pochi intimi. Che sia di proprietà o a noleggio, sempre con più frequenza, i ricchi del pianeta fanno ricorso al jet. Tra i facoltosi sta diventando una moda. Il fenomeno è più generalizzato di quanto non si creda e con sfumature di colore degne di rilievo.
Da qualche tempo, a Londra, le signore straricche hanno scoperto il one day trip, un viaggio di andata e ritorno in giornata, su jet privato per fare shopping nelle boutique di Milano, Parigi o Madrid. Hanno fatto due conti e hanno scoperto che, con un piccolo extra, il Cessna o il Gulfstream possono rivelarsi convenienti per consentire alle fortunate, una zingarata tra gli antiquari di Saint Germain o tra i negozi più sofisticati di via della Spiga. I ben informati spiegano che un passaggio aereo da Londra a Parigi e ritorno su jet da sei-otto posti costa circa 580 sterline contro le 550 di un biglietto aperto di prima classe su volo di linea, e con in più il vantaggio di sfruttare i city airport a un quarto d'ora dal centro delle città. Un Londra-Firenze viene offerto a 1.150 sterline. Un Londra-Milano a 1.050. Insomma, non è gratis, ma può rientrare nei budget più generosi, non foss'altro perché così si risparmia la notte nella suite cinque stelle.
C'è chi i jet preferisce comprarli per averli sempre a disposizione. Anche questo è un fenomeno in crescita. Secondo stime verosimili, lo scorso anno sono stati venduti 700 jet privati per un giro d'affari di circa 2,5 miliardi di dollari. Di questi circa trecento sono stati acquistati da privati. Vengono trasformati in enormi dimore di lusso. La mania è quella di personalizzarli in ogni minimo dettaglio. Per gli arredi del proprio jet i proprietari sono disposti a spendere delle fortune: anche dodici milioni di euro, rispetto ad un jet che ne costa cinquanta.
Ultima moda: il jet griffato. Girano per i cieli aerei che portano la firma di Versace. Li si riconosce dall'esterno. Una greca circonda il corpo del bell'esemplare. La maison di via del Gesù progetta, con lo stile di casa, gli interni di jet che vanno dai 40 milioni euro in su. Ma ci sono soluzioni più a portata di tasca. Modelli più piccoli, in vendita a pochi milioni di euro. Li chiamano Vlj, per esteso very light jet, e rappresentano una nuova evoluzione dell'aereo privato. Sono adatti a coprire piccole distanze e costano meno. Se un convenzionale executive jet costa 4,5 milioni di dollari, un Cessna Mustang, considerato come la Mercedes Benz classe S del cielo, ne costa 2,4.
Ma, se non ci si può permettere neanche un Very light Jet, non resta che ripiegare su qualcosa che lo ricordi. Sono nate delle alternative, più popolari, al jet privato. Da qualche mese è stato inaugurato il Mima, il volo Milano- Manhattan a bordo del nuovo Airbus A319 Corporate Jet di Eurofly. A disposizione 48 posti rispetto ai normali 120, con trattamenti molto personalizzati: piatti di alta cucina, i migliori vini, film in programmazione nelle sale cinematografiche, un sarto che sale a bordo per fare l'abito su misura e in futuro massaggi e trattamenti di bellezza. Si tratta di un salottino da alta quota, dove non ti fanno sollevare neanche la borsetta e il cappotto te lo infila qualcun altro.
Estratto da Affari & Finanza del 4/12/06 a cura di Pambianconews