Ha cominciato disegnando ciondoli tribali e si ritrova, in meno di dieci anni, a conquistare il mercato americano. Alessandro Testi ha una storia di successo che assomiglia a quelle di una volta: parte da un'intuizione e, grazie a quella e alla tenacia con la quale la persegue, finisce per raddoppiare il fatturato di anno in anno. Tutto comincia nel 1998 quando, da grossista di gioielli, Testi decide di creare una sua linea di prodotti che chiama Rebecca. In poco tempo diventa un marchio, il primo di preziosi-non-preziosi, cioè di gioielli in acciaio.
«Fui il primo, ma il mercato non era ancora pronto, e quando divenne il momento erano già arrivati Breil e Morellato a imporre collane e bracciali in materiali diversi dall'oro», ricorda Testi. Il marchio Rebecca riesce a farsi spazio lo stesso: Testi con ebanite, caucciù e pietre incastonate in forme sempre più originali inventa per la prima volta il «lusso accessibile» che per di più riesce a fare indossare anche agli uomini.
Nel 2003 diventa leader del settore: quell'anno il suo fatturato era di 20 milioni 600 mila euro, l'anno dopo un salto del 40 per cento a 30 milioni, che resteranno stabili anche negli anni successivi. Dal successo di Rebecca nasce Kris, marchio più giovane e di tendenza. «E adesso ci riproviamo con il bronzo tenendo fede all'imperativo che ha caratterizzato l'azienda fin dall'inizio, quello del rigoroso made in Italy».
Per il futuro Testi prevede l'apertura di una nuova sede, appena terminata a Empoli e in secondo luogo l'espansione all'estero. Dopo la Spagna, che è già stata ampiamente conquistata dal fascino del «lusso accessibile» grazie al lavoro della Testi Division Iberica, l'azienda adesso parte alla volta degli Stati Uniti con questo programma: apertura di tre negozi monomarca entro la fine del 2007.
Estratto da Panorama del 1/12/2006 a cura di Pambianconews