Galeotto fu un vecchio timone scovato in un mercatino d'antiquariato nel Maine, negli Stati Uniti, a marchio Paul & Shark. Ad acquistarlo fu Paolo Dini, titolare del Maglificio Daco di Varese, specializzato nella produzione di maglieria per conto terzi, che da lì a poco avrebbe deciso di lanciare un brand di proprietà. Paul & Shark, appunto. Erano i primi anni 70 e l'abbigliamento casual maschile era agli albori. «Il successo fu travolgente», racconta Andrea Dini, 42 anni, figlio di Paolo e attuale amministratore delegato dell'azienda. «Soprattutto all'estero».
Oggi la quota export della società sul totale del fatturato, che si attesta attorno ai 150 milioni di euro, ammonta al 78%. «Il grosso è assorbito dai mercati europei: Spagna, Germania e Gran Bretagna, in primis» specifica Dini, a cui fanno capo anche quattro uffici commerciali sparsi tra New York, Miami, Shanghai e Istanbul. «Ma il Far East, con Cina e Corea del Sud, in testa, stanno crescendo a ritmi sbalorditivi».
Per tenere testa a competitor dal calibro di Ralph Lauren e le divisioni sportswear di Ermenegildo Zegna e Hugo Boss, poi, Dini ha deciso di puntare tutto sul servizio a valore aggiunto. «Per noi la velocità di approvvigionamento è tutto» prosegue l'imprenditore. «Le nostre collezioni arrivano a destinazione in 60-90 giorni dalla ricezione dell'ordine, contro una media di mercato di 120-180 giorni».
Un vantaggio non indifferente, che tuttavia Paul & Shark intende rafforzare ulteriormente. «Abbiamo investito oltre 25 milioni di euro nella realizzazione di un nuovo centro di spedizioni nei pressi del quartier generale di Varese» anticipa Dini. «Esteso su una superficie di 30 mila metri quadrati, ci permetterà finalmente di accorpare in un'unica realtà tutti i magazzini a oggi sparsi sul territorio». La consegna è prevista entro la primavera 2007.
Estratto da Economy del 1/12/2006 a cura di Pambianconews