Un'idea semplice ma vincente, che in pochissimo tempo ha proiettato il marchio Guru sui mercati mondiali, con risultati finanziari positivi, tanto che nel 2007 il fatturato dovrebbe arrivare a toccare 140 milioni. Matteo Cambi, mente e presidente di Jam Session Group-Guru, racconta la storia della società e, soprattutto, le strategie future per la crescita del marchio sia nei mercati consolidati che in quelli emergenti.
Come nasce l'idea Guru?
La mia esperienza nasce dalla voglia di mettersi alla prova e trasformare lo stile contemporaneo: ho cercato una via mediana fra il formale super griffato e la jeanseria cool. Il nome Guru, semplice ma accattivante, e la margherita, sono stati insieme la chiave del successo.
La società ha avuto una crescita esponenziale. Quali sono state le politiche di marketing adottate per ottenere risultati così positivi in breve tempo?
L'immagine e la comunicazione in generale sono molto importanti: creano una forte identità e veicolano il marchio in modo speciale. Guru investe circa il 10% del fatturato globale. (10-15 milioni). Siamo anche sponsor della Renault Fl Team e del campione del mondo Fernando Alonso, dei migliori club italiani e di numerosi eventi. Dal 2005 Guru ha affidato la realizzazione della sua immagine pubblicitaria al fotografo americano David LaChapelle.
Quali sono le stime di fatturato e di risultato netto per il 2006. E qualche anticipazione sull'andamento del 2007?
La previsione per fine 2006 è di arrivare a circa 110 milioni, mentre per il 2007 contiamo di tagliare il traguardo dei 140 milioni. È stato identificato un tasso di crescita sostenibile nei prossimi anni fissato al 20-25% medio annuo per i prossimi tre anni, grazie allo sviluppo retail, all'internazionalizzazione e all'espansione in Estremo Oriente. .
Strategie per il futuro: quali sono i Paesi dove intendete investire in ragione delle loro capacità di crescita?
Puntiamo su di un consolidamento dei mercati chiave (Italia e Spagna) e sullo sviluppo strutturato dell'area Benelux, Germania ed Est Europa. Stiamo inoltre definendo importanti progetti in Oriente e Medio Oriente. In particolare, a livello di mercati, i prossimi obiettivi sono Stati Uniti, Giappone, Brasile, Cina e India.
Estratto da Finanza & Mercati del 28/11/06 a cura di Pambianconews